Nella foto, Jennifer Lawrence (a destra) e gli altri protagonisti del film. |
Pur essendo in definitiva un blockbusterone fanta-comedy, ho amato "Don't Look Up". Soprattutto perché è intriso di quell'ironia sana degli americani che prendono in giro se stessi e le storture dei media. La storia è nota: improvvisamente un team di scienziati capitanato da un Leonardo DiCaprio a mio avviso non convincentissimo, scopre che una cometa del diametro di nove chilometri sta per abbattersi a folle velocità sulla Terra, che verrebbe spazzata via. Esiste? Non esiste? Gli esperti dopo un po' sono concordi: c'è. Prima si pensa di provare a bombardarla, poi prevale la linea di una sorta di Elon Musk caricaturale amico della Presidente (un'ottima Meryl Streep) di minarla e sezionarla per riuscire a estrarre i preziosi minerali che contiene, dunque trarne enorme profitto.
Non vi racconto il finale, se volete anche un filo prevedibile, ma col giusto pathos, quindi va bene così. E' pur sempre un godibile blockbusterone americano.
C'è la satira anti-trumpiana, lodevole ma un po' già vista, e un occhio piantato sulla contemporaneità. Del costume e dell'indottrinamento generale. Mondo pandemico compreso. Quello dei negazionisti dell'evidenza. Che anche quando dopo un po' quella cometa in picchiata alzando il naso la vedono spuntare davvero, ancora giurano che non esista.
P.S.
Leggo sui social i commenti di alcuni incontentabili (mi verrebbe un'altra espressione) che lamentano il fatto che il mondo intero sui social stia recensenso e commentando "Don't Look Up". Ulteriore riprova che regista Adam McKay ha centrato completamente il bersaglio.