Da oggi è disponibile in radio e in digitale "PALLA AVVELENATA", il nuovo singolo della cantautrice toscana ISOTTA, firmato Women Female Label & Arts.
Disponibile il videoclip su YouTube: https://youtu.be/bdRxgqolNnU
Il brano, scritto da Isotta Carapelli, Pietro Stefanini e Giuseppe Polistina, è il frutto del ricordo di una sofferenza legata al bullismo, di ciò che ha portato Isotta, così come porta tante persone, a una guerra contro sé stessa e contro la bilancia. È il ricordo di una sofferenza durata anni e che ha inevitabilmente lasciato cicatrici profonde.
"Palla avvelenata" è un invito ad aprire il cuore, con leggerezza, alle difficoltà; a guardare con un filo di distacco, per quanto possibile, i nostri piccoli drammi personali.
«Mi trovavo nello studio di registrazione con il co-autore del brano, quando lui disse: "vado a portare mio figlio a giocare a palla avvelenata". Senza pensarci su, gli risposi: "a palla avvelenata venivo catturata per prima perché ero grassa, ma grassa davvero". Da quel momento – racconta Isotta – ho rivissuto l'orrore che mi assaliva quando dovevo subire le angherie di stupidi, che trovavano nel gruppo la forza che non avevano da soli, riversando su di me il loro disagio e la loro maleducazione. Credo sia grazie a questa esperienza che ho sviluppato una viscerale sensibilità verso chi subisce ogni genere di discriminazione».
«Palla avvelenata è la mia testimonianza, con la quale voglio essere vicina a tutti coloro che vivono una situazione che gli appare insormontabile, come a me allora sembrava».
Isotta Carapelli, in arte Isotta, è una cantautrice nata a Siena nel 1992. Inizia a cantare e a prendere lezioni di canto all'età di 5 anni. Influenzata fin dalla tenera età dai più grandi cantautori italiani e stranieri, inizia a scrivere le sue canzoni all'età di 14 anni, e a partire dai 16 si esibisce dal vivo con svariate formazioni musicali. Il suo stile può essere definito "romantic dark". Negli ultimi anni ha lavorato ad un progetto discografico molto intenso con alcuni produttori e arrangiatori toscani, cercando di mettere in musica e parole tutte le sue esperienze personali, artistiche ed umane.
Disponibile il videoclip su YouTube: https://youtu.be/bdRxgqolNnU
Il brano, scritto da Isotta Carapelli, Pietro Stefanini e Giuseppe Polistina, è il frutto del ricordo di una sofferenza legata al bullismo, di ciò che ha portato Isotta, così come porta tante persone, a una guerra contro sé stessa e contro la bilancia. È il ricordo di una sofferenza durata anni e che ha inevitabilmente lasciato cicatrici profonde.
"Palla avvelenata" è un invito ad aprire il cuore, con leggerezza, alle difficoltà; a guardare con un filo di distacco, per quanto possibile, i nostri piccoli drammi personali.
«Mi trovavo nello studio di registrazione con il co-autore del brano, quando lui disse: "vado a portare mio figlio a giocare a palla avvelenata". Senza pensarci su, gli risposi: "a palla avvelenata venivo catturata per prima perché ero grassa, ma grassa davvero". Da quel momento – racconta Isotta – ho rivissuto l'orrore che mi assaliva quando dovevo subire le angherie di stupidi, che trovavano nel gruppo la forza che non avevano da soli, riversando su di me il loro disagio e la loro maleducazione. Credo sia grazie a questa esperienza che ho sviluppato una viscerale sensibilità verso chi subisce ogni genere di discriminazione».
«Palla avvelenata è la mia testimonianza, con la quale voglio essere vicina a tutti coloro che vivono una situazione che gli appare insormontabile, come a me allora sembrava».
Isotta Carapelli, in arte Isotta, è una cantautrice nata a Siena nel 1992. Inizia a cantare e a prendere lezioni di canto all'età di 5 anni. Influenzata fin dalla tenera età dai più grandi cantautori italiani e stranieri, inizia a scrivere le sue canzoni all'età di 14 anni, e a partire dai 16 si esibisce dal vivo con svariate formazioni musicali. Il suo stile può essere definito "romantic dark". Negli ultimi anni ha lavorato ad un progetto discografico molto intenso con alcuni produttori e arrangiatori toscani, cercando di mettere in musica e parole tutte le sue esperienze personali, artistiche ed umane.