Matteo Renzi, senatore di Italia Viva e Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia.
Ho la sensazione che sulla scena politica locale e nazionale ci siano in atto un paio di teatrini all'italiana.
Il primo in Lombardia, dove la Lega ha appena scaricato l'imbarazzante forzista Gallera per una frase infelice ("Non richiamo i medici dalle ferie per fare i vaccini") che viene dopo un tale cumulo di figuracce di tutta l'amministrazione lombarda da fare impressione.
Credo che i leghisti scarichino Gallera soltanto per trovare il soggetto giusto, ormai abbastanza "maturo" agli occhi dell'opinione pubblica, da far fuori a guerra finita (o forse anche prima) salvando il posto all'altrettanto imbarazzante Attilio Fontana, che è però molto vicino e sodale di Matteo Salvini, dunque per il momento ancora intoccabile. Un Salvini da qualche tempo insolitamente calmo. Che abbia capito che dopo aver fatto perdere circa 10 punti nei sondaggi al suo partito (non parliamo poi dei consensi personali), si stava completamente bruciando a furia di scemate mediatiche?
Anche perché (e qui penso stia la gabola) ho la sensazione che ci sia un accordo sottobanco fra Renzi e lo stesso Conte per costringere il M5S a digerire il MES, che il Presidente del Consiglio vuole ma non può esporsi così tanto per averlo per via della coalizione che rappresenta. Un po' di teatrino (col Pd sempre defilato) e via che si riparte.
In tutto questo, la Lombardia, partita così lenta nella somministrazione dei vaccini (una Regione in teoria così influente e così bisognosa dei medesimi) è veramente uno scandalo. E non c'è più tempo da perdere.