Il virologo/infettivologo Massimo Galli. |
C'è un virologo che mi fa impazzire, ed è Massimo Galli dell'ospedale Sacco di Milano. Il saggio nonno Galli in questi giorni lo invitano un po' ovunque in tv perché non solo aveva previsto la seconda ondata del Covid-19 (in contrapposizione per esempio a Zangrillo che dava il virus per «clinicamente morto» e alla fine ha fatto una figura barbina, assieme ad altri colleghi), ma è sempre stato tra i più cauti e favorevoli a rigide misure di contenimento.
In questi giorni Galli non riesci a tenerlo perché il sottotesto di ogni sua frase nelle interviste è «ve l'avevo detto». Oppure, in modo più esplicito, «si sono verificate le situazioni che avevamo previsto, dunque ora occorre fare...», ecc.
Fa ciondolare leggermente la testolina con un mezzo sorrisetto e lo vedi che vorrebbe dire: «Manica di cogl... che quest'estate avete riaperto tutto, discoteche comprese, vi siete spostati ovunque in ferie su e giù per l'Italia battendovene il belino della pandemia mentre io facevo il profeta di sventure avendo piena ragione, lo vedete il risultato?». Ma non può dirlo, ovviamente, e per questo l'impatto emozionale è straordinario. E in quel non detto ci sono colleghi/rivali, gente comune, politici, giornalisti, negazionisti. C'è mezzo mondo.
Adoro nonno Galli. Lo si può adottare?
Adoro nonno Galli. Lo si può adottare?