Il cantautore Biagio Antonacci, rededuce da un tour con Laura Pausini. |
Biagio, come descriverebbe questo lavoro?
«Ormai ne ho fatti 15 in studio, più gli altri. Rispetto ancora i sogni di quel ragazzo di Rozzano che voleva farcela nella musica. Conservo gli occhi da bambino nel guardare le cose. Ma il mio sogno (e prima o poi ci arriverò) è un disco da cantautore acustico: solo chitarra, voce e pianoforte».
«Una cosa bella, con il grande affiatamento di due voci così diverse. Quella è stata la massima espressione del pop. Qui volevo tornare a fare da solo. A raccontare la gente che incontro al bar. Quella che si lamenta perché a 40 anni condivide ancora un appartamento come a 20, o che prova a gioire. Non supereroi, perché quelli hanno un tempo stabilito. Le brave persone durano tutta la vita».
Il suo è un pubblico prevalentemente femminile?
«Le donne da sempre in casa sentono e orientano la musica di tutti. Fra chi mi segue ho mogli, madri, sorelle. E questo ha sempre portato bene».
E lei, che tipo è?
«Vengo da una famiglia povera, ho provato che cosa vuol dire non avere soldi e poi averli. Credo di essere piuttosto concreto e con i piedi per terra».
(DAL SETTIMANALE OGGI - DICEMBRE 2019)