martedì 2 giugno 2020

L'ILLUSIONISTA GAETANO TRIGGIANO, IL DAVID COPPERFIELD ITALIANO

L'illusionista Gaetano Triggiano, versione italiana di David Copperfield.
«Mai pensare che il pubblico sia ingenuo; mai mettere in scena numeri poco curati, e soprattutto mai sbagliare: noi illusionisti non ce lo possiamo permettere. Diventerebbe complicato da gestire, grottesco, a volte pericoloso».Se gli chiedi quali siano i tre errori che un “mago” non può commettere, Gaetano Triggiano non ha dubbi. Toscano, 42 anni, in attività da una ventina, il nostro sarà in scena dal 5 al 7 aprile al Teatro della luna di Milano con il suo show «Real Illusion». A seguire tappe a Roma (Brancaccio), Napoli (Politeama), Genova (Politeama) e Montecatini Terme (Teatro Verdi). 
Triggiano, l’hanno definita «Il David Copperfield europeo». Un po’ impegnativo, no?
«Vero. Grande onore e immenso onere. È stato una rockstar, ha rivoluzionato l’illusionismo con produzioni monstre. E anche se ora non si parla più di lui, è fisso all’MGM di Las Vegas con 400 spettacoli l’anno. Mi sono ispirato Copperfield, ma ho una dimensione più mia».
Ovvero?
«Sono più mediterraneo, caldo, coinvolgo la platea e faccio anche conoscere me stesso, pregi e debolezze».

La direzione artistica del suo spettacolo è di Arturo Brachetti, che definisce l’illusionismo «una necessità». È d’accordo?
«Ne siamo circondati. Pensi alla politica o ai social, che oggi sono l’apoteosi del dare l’idea migliore di se stessi, non necessariamente reale».
Qualche numero clou dello show.
«Finirò tritato in un orologio-macchina del tempo, ma ci saranno anche la donna dalla testa mozzata, quella che vola sui ghiacci e una del pubblico tagliata in due. E gli stupori di un bambino».


(DAL SETTIMANALE OGGI - MARZO 2019)

 

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