«Ma nooo, hanno temporeggiato loro: aspettavo di firmare o di avere almeno una stretta di mano precisa».
Oggi lei guadagna di più facendo dischi e concerti, o con la tv?
«Ma parla solo di soldi, lei? Sono cose diverse: un disco richiede tempo: mesi, anni, cura. Un cd ti rappresenta, dura, è oltre il vil denaro. Il GF è tv di consumo e dopo poco si dimentica. Comunque sì, il video mi rende di più».
«Guardare dal buco della serratura piace un po’ a tutti: è il segreto di questi show. Da piccola, a casa di mio zio, poggiavo l’orecchio contro il muro per sentire litigare i vicini».
In più, commenta il tutto formando una strana coppia con Malgioglio.
«Che conosco da 40 anni. È un fumetto, lo dico in senso buono. Bizzarro e col fiuto di capire che cosa piace alla gente. Mi ha già scritto due nuove canzoni».
«Eh, ma mica sono dentro la Casa! E poi guardi, anche se fosse, per le quarantenni è un conto: oggi sono ragazzine. Ma le 70enni che vanno con i 30enni, sono aberranti».
È una diretta continua. Per essere aggiornata su tutto, adesso le tocca stare 24 ore davanti alla tv!
«Ma scherza?! Altroché 24! Non ci starò manco 12. Ogni tanto vado a buttare l’occhio, certo, ma c’è comunque l’infaticabile D’Urso che fa il grosso, l’80-90% del lavoro».
«Se mi dessero una sberla di soldi, forse… Ma guardi, non credo: nel 2005 feci “Music Farm”, dove pure eravamo serviti e riveriti, e c’erano le storie d’amore dubitabili, tipo Dolcenera e Baccini; dopo 40 giorni volevo scappare. Non sopporto di stare senza leggere, vedere la tv, il cellulare…».
E l’«Isola dei famosi»?
«Me l’hanno proposta ogni anno, tranne l’ultimo, da quando esiste: non andrei per nessuna cifra al mondo. Manca il cibo, ci sono i mosquitos… Devo litigare per un cocco? Figurati! In questa edizione la mancanza di rispetto nei confronti di Riccardo Fogli, me lo lasci dire, è stata una cosa tristissima».
«Il 10 agosto al mio paese, Ligonchio, ci sarà una festa-concerto per i 100 anni della vicina centrale idroelettrica. Faremo cascare il mondo».
Qual è la tv che non ama?
«I talk-show: non mi beccheranno mai più: c’è gente che urla e dice cose mostruose per prevalere. In un talk giornalistico fu l’unica occasione della mia vita in cui persi davvero il controllo».
«Ero in politica solo dai sei mesi: il sindacalista di una fabbrica pretendeva di affibbiare a me e al mio “padrone” Berlusconi tutti i mali del mondo: gli tirai un vaffa, un’altra offesa, e lasciai lo studio».
Chi le piace, invece?
«Chiambretti, perché è sveglio: ho fatto con lui “La Repubblica delle donne”. Ti provoca sino a farti arrivare esattamente dove vuole, tu parli, lo fai felice, e poi magari ti rimprovera».
«Non c’è mai calcolo. Nei giorni in cui sono carica, faccio le fiammate; se è il giorno down, invece è come cavare sangue dalle rape. Ma sono stata bugiarda e voglio essere molto sincera con lei: non creda alla leggenda della Zanicchi fuori controllo. Anche se sono sopra le righe so sempre esattamente ciò che dico e dove fermarmi».
Fatto sta che se in tv si cerca una signora d’esperienza che dica le cose con schiettezza, o si chiama lei, oppure Mara Maionchi.
«Siamo in realtà piuttosto diverse, sa? Lei secondo me ha la parolaccia un po’ troppo montata di serie sul personaggio. Io sono un po’ più pudica: se mi scappa, mi scappa».
«C’è stato un episodio sgradevole: si stava valutando il talento di una ragazza, e non eravamo d’accordo. Lei a un certo punto, tra la diretta e il fuori onda, mi guarda e sbotta: “Tu di musica non capisci un c…”. Non so, io non mi sarei mai permessa. Boh…».
Lei, Mina, Milva… Un tempo nella nostra canzone era tutto un fiorire di aquile, tigri e pantere in lotta. Perché sono finiti questi dualismi? Erano già piazzati tutti gli animali?
«Chiuso il serraglio, finiti gli animali. O finiti quelli nobili. Ma poi erano cose create dai giornali. Noi all’epoca con le altre ci vedevano tre volte l’anno: Sanremo, Disco per l’estate a Riccione e a Napoli per “Studio uno”. L’unica con cui sono rimasta amica è la Caselli».
«Le rivelo una cosa: mi hanno già proposto quest’anno di farlo. E se me lo riproporranno, penso che ci sarò. I cantanti ancora spendibili che danno un’altra occasione alle meteore: mi piace. Stavolta sono riapparse voci ottime, come la Morlacchi e la Minetti. Poi si discute un po’, ma basta che non manchi mai il rispetto».
Lei vive in questa splendida villa in Brianza dal 1971. Una vita. Quali personaggi di spicco ha ricevuto?
«Tanti. Da Aznavour a Fausto Leali, da Alberto Lupo a Mike Bongiorno. La prevengo: Berlusconi no, perché Arcore è a 500 metri in linea d’aria da qui e sono sempre andata io da lui. Anni fa con quelli del giro tv facevo un paio di volte l’anno alcune belle feste in costume premiando le maschere migliori: settimane per due in Sardegna, materassi stile Mastrota…».
«Si era perso lo spirito. Peccato. Ma quest’anno ho organizzato uno stupendo gruppo d’ascolto per Sanremo chiamando il miglior catering della Brianza. C’era tutto il cast del musical che ho fatto, “Men in Italy”, e poi è passata a trovarci anche la D’Urso».
Una cena elegante?
«Certo, nel senso letterale del termine».
«Massì, potrei persino renderla un set. Sono piuttosto disponibile, come avrete notato. Però ci sono zone inviolabili».
Come la stanza da letto, che non ci ha lasciato fotografare. Sa che saremo rimproverati dal direttore?
«Quella, come diceva mia nonna, è e sarà sempre inviolabile. Gli dica che la Zanicchi dorme in piedi, come i cavalli!».
(DAL SETTIMANALE OGGI - APRILE 2020)