Da sinistra, il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, Amadeus e Fiorello. |
Alberto Biancheri, sindaco di Sanremo, commenta l'appello, lanciato nei giorni scorsi proprio da questo blog e rivolto a Viale Mazzini, di destinare gli introiti dell'edizione 2020 del «Festival di Sanremo» condotto da Amadeus e Fiorello, ai medici e paramedici che lottano in prima linea contro il Covid-19. Per acquistare macchinari e presidi sanitari, ma anche per aiutare la ricerca. Molto attiva in Italia.
Un gesto altamente simbolico e al contempo concretissimo, che verrebbe dal primo evento di tv e spettacolo del Paese. La più grande festa degli italiani, e la più unificante.
Biancheri, la Rai in fondo siamo noi: è la prima azienda del Paese a produrre intrattenimento, news e cultura e vive di canone e pubblicità. Potrebbe fare il bel gesto?
«A me farebbe molto piacere se anche Rai facesse la sua parte, come qualsiasi ente, istituzione, azienda. Mi pare che in questo momento qualcosa si stia muovendo ovunque. Per esempio anche noi come comune abbiamo dato un contributo alla nostra Asl per comprare 90 mila mascherine. La Rai ha i suoi bilanci, e se può farlo è il momento di devolvere. Poi ora c'è l'emergenza sanitaria, ma quando vedremo la luce in fondo al tunnel ci sarà un'economia da rimettere in piedi: commercio, turismo, artigianato. Tutto».
È stata anche l'edizione dei 70 anni di Sanremo, altamente simbolica in un momento mai così drammatico per l'Italia...
«Sì sì, capisco perfettamente il suo ragionamento e non fa una grinza. Bisogna comunque considerare una cosa: non conosco i loro bilanci ma per la Rai Sanremo rappresenta un bell'introito, a quanto so. Forse fondamentale. Se lo chiedesse a me, che come comune dalla convenzione con loro prendo fra i quattro e i cinque milioni, avrei qualche difficoltà. Rischierei il default».
Ma infatti la richiesta non si rivolge a voi, bensì alla Rai. Che ha canone e pubblicità per tutto l'anno e che credo - nell'eccezionalità dell'evento - se lo possa anche permettere.
«Naturalmente. La Rai laddove ha gli spazi e i margini per poterlo fare, lo può fare sicuramente. Fra l'altro è un'azienda pubblica, è di fatto una partecipata del Governo, quindi a maggior ragione potrebbe fare benissimo la sua parte. Considero questa una buona proposta».
Tra l'altro gli ultimi festival sono andati benissimo.
«Molto, anzi moltissimo. Io ho fatto da sindaco ormai sei Festival e sono stati un vero successo: i tre di Carlo Conti, i due di Claudio Baglioni, e questo di Amadeus, che fra parentesi anche per la Rai è stato eccezionale, diciamolo. Ben oltre le aspettative».
E l'evento, per un benevolo capriccio del destino, si è salvato di un soffio dall'emergenza, che è iniziata subito dopo la fine.
«Non me ne parli. È stato un miracolo. Sarebbe stata una tragedia per tutti: non solo sul piano economico, ma anche per i controlli, per l'aspetto organizzativo. Sarebbe stato impossibile realizzarlo. Anche perché Sanremo in quella settimana passa da 60 mila abitanti a circa 130 mila. Quindi...».