Fabrizio Pippo Lamberti, ex dei Cavalli marci. |
Pessimismo e fastidio. Maledetta musica. Il concerto in forma di racconto andrà in scena
sabato 29 febbraio 2020 (ore 21) al Teatro Carignano di Genova (viale Villa Glori 8), la sua
città. Lamberti è musicista, attore, autore comico e in questo spettacolo non rinuncia a niente.
Seduto al pianoforte, per la prima volta fa respirare in autonomia la qualità della sua musica,
allontanata dai film, dalle fiction e dai programmi televisivi per cui è stata composta. Sono le
immagini questa volta a fare da sfondo al concerto, proiettate su uno schermo come un tappeto
visivo perfettamente sincronizzato. Il primo omaggio di Pippo è a suo padre Dani, musicista,
arrangiatore, grande appassionato di bebop, che gli ha regalato ritmi e suoni, oltre allo sguardo
aperto, ottimista, generoso sul mondo creativo scelto da entrambi: un’influenza che è affinità più
che corredo genetico.
Ma con Lamberti alle emozioni segue sempre l’ironia. Tra un brano e l’altro
rivela i retroscena del mondo abbagliante in cui ha vissuto come direttore musicale di Roberto
Vecchioni, in tour o in studio con Eugenio Finardi, Eros Ramazzotti, Pierangelo Bertoli, Gregory
Darling, Angelo Branduardi, Fiorella Mannoia, Thomas Perry, tra gli altri. Ricorda l’eccezionale
esperienza dei Cavalli Marci, gruppo comico musicale che ha fondato nel 1996 insieme a Claudio
Nocera: un collettivo, di cui è stato direttore musicale e attore, che ha lanciato tanti artisti e uno
stile veloce, cinico, irresistibile. Dal repertorio dei Cavalli ripesca due personaggi indimenticabili,
Peo e Peo, li affida alla matita di Matteo Merli e li trasforma in fumetto. Così, con la tuta blu da
operai, Peo e Peo attraversano lo schermo come attraversavano il palcoscenico sotto il peso degli
scatoloni, ripetendo il tormentone “Pessimismo e fastidio” con cui censurano altri sfoghi sanguigni
ma non il più feroce disincanto. In questo alternarsi di parole e musica, con un effetto “sliding door”
Lamberti introduce il confronto con la persona che avrebbe potuto diventare continuando a
studiare giurisprudenza anziché fare il musicista. Il Pippo di oggi interagisce con il suo alter
ego avvocato che gli parla dallo schermo, un individuo di bassa moralità che difende i disonesti.
Una prova d’attore che, tra una risata e l’altra, si porta dietro una riflessione sulle scelte e le
opportunità che il mestiere dell’artista si porta in dote.