Salento. L'Abbazia di Cerrate, patrimonio del Fai. |
Rocce e mare cristallino a Castro Marina. |
Poi ti immergi nel tour e nella na-tour, se mi si passa il termine, scortato da Giusi Portaluri (Accademia dei volenterosi) e Alessandra Ferramosca, cuoca itinerante salentina.
Le piscine naturali di Marina Serra (Tricase). |
Un dettaglio dell'ancora poco valorizzata e antichissima «Stanza dei preti» di Scorrano. |
Un dettaglio salentino di classe. |
Alessandra Ferramosca e lo chef-gelatiere Roberto Donno. |
Altra tempesta di delizie per il palato arriva dalla gelateria Dolce Arte di Cutrofiano, dove lo chef Roberto Donno dispensa piccole o grandi palette dal sapore artigianale. Un posto dove nessun ingrediente è lasciato al caso, e dove il cono diventa filosofia. Nota a margine: amo molto i posti dove si percepisce subito che qualcuno non sta soltanto lavorando ma portando avanti un'autentica passione. Non succede sempre nella vita, purtroppo. E lì succede.
Il grande e antichissimo pagliaro del Parco dei paduli. |
Non si può non restare scossi dal numero impressionante di ulivi, anche secolari, letteralmente prosciugati dal batterio della xylella. Uno scenario da Grande Inverno de «Il trono di spade». Pare che il danno si aggiri attorno al 50% della produzione. Un massacro al quale si cerca ora di far fronte piantando nuove varietà di ulivi più piccoli e resistenti. Come quelli cosiddetti leccini.
Olive salentine. |
L'Ape 400. Anche in Salento c'è il vintage da leggenda. |
Prima di rientrare a Milano, dopo questo tour salentino dal non banale titolo «Dai fari costieri alla luce dell'entroterra: Scorrano illuminato» (nel video qui sotto scoprirete quanti degli ospiti sono riusciti a ricordarlo) mi rifaccio gli occhi nella riserva naturale de Le Cesine, oasi del WWF. Per trapiantarmi il fegato, invece, ci vorrà ancora un po' di tempo. Ma ne è valsa la pena.