Valerio Scanu. |
Ironico, sensibile, romantico.
Valerio Scanu è tornato con un album, «Dieci» (X alla romana), che impatta
fortemente con il «10» (io, letto con un po’ di fantasia) di Alessandra
Amoroso. Presentati lo stesso giorno, a dieci anni da quel debutto ad «Amici»
vissuto insieme (ma vinse lei) su Canale 5. Parrebbe quasi un reciproco
dispetto, o un’arzigogolata strategia di marketing.
Valerio, perché?
«Avevamo in mente lo stesso
titolo e lei l’ha comunicato prima ai media. Il mio primo pensiero è stato la reazione,
gli insulti dei fans, che in effetti ci sono stati. Ma poi mi sono detto:
‘stica… Non si può pensare davvero a qualcosa di fatto apposta: anche solo il
tempo per lo studio della grafica…».
Debutta come paroliere.
«Ho scritto il testo di un brano su 10. Per il
resto ho scelto pezzi di giovani autori. Ho il vizio di ascoltare e cantare la
stessa canzone finché non ne posso più. Poi per almeno una settimana la devo
mollare dalla disperazione».
Sentiremo presto le canzoni anche dal vivo?
«Sabato 15 dicembre
all’Auditorium Parco della musica di Roma terrò un concerto intitolato “A
Christmas Carol“».
È vero che dopo «Tale e quale show» ebbe problemi
legali con Anna Oxa?
«Feci la sua imitazione. Poi
i suoi legali ipotizzarono che avessi in qualche modo influenzato il web per
far comparire la mia foto truccato invece della sua. Foto che riprese per
errore anche un importante quotidiano. Pensai a uno scherzo, invece figuravo
come una specie di hacker. Magari! Però mia madre a 12 anni mi fece prendere la
Patente europea del computer. Spese 2.500 euro. L’anno successivo la davano
gratis».
DAL SETTIMANALE «OGGI» - OTTOBRE 2018