Selvaggia Lucarelli e Laura Pausini. |
Il clippino ormai virale di Laura Pausini che dal palco del concerto di Milano lancia un rabbioso «Troia!» a una non meglio precisata destinataria non è piaciuto alla temibile Selvaggia Lucarelli, che l'ha bacchettata su Facebook.
Immagino che quando rimproverava Bernardini, il conduttore di tv talk, che qualche mese fa aveva parlato (innocentemente) di suoi “ammiccamenti sul palco” perché le sembrava cosa da non dire a una donna, intendesse dire che le sembrava un pensiero sessista.
Ecco. L’insulto sessista rivolto a una donna da una donna è sempre un insulto sessista.
E fa veramente pietà che una donna così esposta, così amata, così idolatrata, pensi bene di offendere un’altra donna rea di chissà quali peccati passati (e su un palco davanti a migliaia e miglia di ragazzine), chiamandola non bastarda, stronza, infame. No. TROIA. Davvero pessima. Quasi quanto il suo ultimo album».
Selvaggia, da sempre, non le manda certo a dire, e lei stessa è vittima di nugoli di haters che non le hanno mai risparmiato il suddetto, gratuito appellativo. La Pausini, dal canto suo, è nota per le intemperanze da palco, come il recente dito medio da grandi occasioni, e sembra sempre più insofferente alle critiche. In attesa di una replica della 44enne interprete faentina, che immagino non tarderà ad arrivare (sotto forma di marcia indietro o con un violento contrattacco?), gustiamoci il catfight. Che punta stavolta a un recupero del buongusto.