Faso in tenuta da motociclista e il sottoscritto al mercato di quartiere. |
Dopo una stretta di mano e l'espressione di stima infinita nei riguardi del grande, pluriennale lavoro di una band che ha saputo unire tecnica e sopraffina ironia, vuoi non farle due chiacchiere?
«Arrivedorci», il pezzo dell'ultimo Sanremo, inusuale e non del tutto capito.
«Era un lentaccio» dice Faso «volevamo portare una cosa che spiazzasse anche quelli della Rai. Erano abituati a vederci fare sempre i pagliacci, su qual palco, e così abbiamo deciso di andarcene sparigliando le carte».
Lo scioglimento del gruppo, fissato inderogabilmente per il 30 giugno 2018. Si poteva continuare ancora?
«Il fatto è» commenta il nostro «che da qualche tempo tra noi ormai lo chiamavamo il “Never Ending Tour”: non si smetteva mai di andare in giro a suonare, tutto l'anno. Solo formalmente si cambiavano giusto i manifesti tra la fine di uno e l'inizio dell'altro, ma era diventato di fatto il tour infinito. Un po' difficile da portare avanti. Ora abbiamo messo questo punto fermo, poi in futuro si vedrà».
Tra l'altro con un Elio sempre più orientato a muoversi da solista. «Ma quello non è mai stato un problema, anzi: la nostra regola ferrea, quella che paradossalmente ci ha consentito di durare così a lungo, è sempre stata l'assoluta libertà dei singoli di muoversi a piacere autonomamente, senza limiti».