La serie tv spagnola «La casa di carta». |
Otto ladri si barricano nella Zecca di stato di Madrid agli ordini di un misterioso «Professore» che sta in un rifugio esterno e che ha trascorso metà della sua vita a studiare un piano ingegnosissimo con margini di errore pressoché irrilevanti. L'idea, in sintesi, è quella di mescolarsi agli ostaggi per giorni e giorni, stampando intanto miliardi di banconote da 50 euro. E poi fuggire rocambolescamente.
Le complicazioni però arrivano, eccome, una dopo l'altra, e bisogna essere pronti ad affrontarle con uno studiato gioco di squadra.
Il cast con gli attori spagnoli de «La casa de papel». |
Con un ottimo cast, un buon mix fra la costruzione dei personaggi e gli intrecci sentimentali (senza trascurare per un secondo la suspence) e poche sbavature, non si può che darsi a un binge watching sfrenato dei 13 episodi a disposizione. La bravura degli sceneggiatori è stata soprattutto quella di riuscire a dilatare ciò che di norma sarebbe stato solo un film di un paio d'ore, in un lavoro credibile di lunga serialità.
Tanto «El Chapo» Guzman (Netflix) - dì la verità - l'hai già finito, sei già orfano di «Gomorra» e non aspetti altro che ogni settimana scodellino il nuovo episodio di «Snowfall» (Sky Atlantic, con i primi giri di coca nella California black degli Anni 70); la prima parte della seconda stagione di «Designated Survivor» invece ti ha deluso un po', ma è stata compensata dalla magia e dagli effetti speciali di «Stranger Things». E poi, a Capodanno, smaltita la sbornia, inizi la nuova stagione di «Black Mirror» che è appena sbarcata su Netflix. E chi t'ammazza?
Ma dammi retta: anche se è spagnola e non ci puoi credere, butta un occhio su «La casa di carta». Non te ne pentirai.