Negli Stati Uniti si consuma il vero Black Friday |
Perché? Semplice: perché gli sconti su molti articoli sono reali, significativi, importanti, spesso imperdibili. Quasi sempre ben superiori al 50% del prezzo reale. Insomma, ricordano davvero il crollo del '29 a Wall Street.
Abbiamo importanto la versione edulcorata di Halloween, potevamo non farci abbindolare anche da un'altra tradizione Usa infiocchettata all'italiana?
Nei veri Black Friday Usa metti a rischio anche la famiglia. |
Il Black Friday nostrano (B. F., che secondo un'amica addetta ai lavori significa Boccaloni Facili) è semplicemente una riproposizione in versione glitterata delle stesse «offerte imperdibili» che riceviamo ogni giorno per tutto l'anno via e-mail. Due parole svuotate del loro significato. Amazon (ma non solo) gli dedica una settimana intera, giusto per svilirlo ancora un po'. E altri seguono il solco annacquando e togliendo forza e valore a quella che sarebbe una buona occasione commerciale. Per non parlare delle tante segnalazioni che arrivano di prezzi aumentati il giorno prima del 30%, per essere ridotti del 30% il fatidico giorno. Il paradiso della sòla.
La (vera) lotta all'ultimo scatolone non è in Italia. |
Questo per ciò che riguarda il web. Va un po' meglio (ma poco) negli store fisici, che hanno però durante l'anno abitualmente prezzi più alti dell'on-line. Ridurre per esempio del 25%, come fanno in molti, su gran parte della merce esposta (con parecchie limitazioni, va detto), significa liberare un po' il magazzino senza sforzi eccessivi puntando su quella clientela più agée che preferisce vedere e toccare il prodotto o che ancora per diffidenza o mancanza di abilità informatica non ha accesso a Internet.
Portiamo a casa anche questo Black Friday farlocco, che tanto tra pochissimo arriva il Cyber Monday, la stessa cosa ma rivolta soprattutto ai tanti patiti di elettronica. Quelli che non sono già stati infinocchiati dal Black Friday, naturalmente.