mercoledì 18 ottobre 2017

19 DICEMBRE: LO SHOW D'ADDIO DI ELIO E LE STORIE TESE? LO VOGLIO COME IL FUNERALE DEL PEROZZI

Elio e le Sorie tese pronti per l'addio.
Il 19 dicembre sarà un giorno mesto per tutti noi. Elio e le Storie Tese, i leggendari Elii, ci lasciano per sempre, con un concerto d'addio al Forum di Assago. E dovremo per forza trasformare questa jattura nella più grande festa mai raccontata. Dovremo esorcizzare il lutto con qualche scherzo come nel funerale del Perozzi in «Amici miei». Sennò non ne usciamo.

La locandina del concerto d'addio di Elio
Da anni si parlava (con frequenti smentite) della volontà dei nostri di chiudere bottega, e dopo l'abbandono del palco da parte di Sergio Conforti (Rocco Tanica), la vera anima musicale della band milanese, sarebbe stato difficile continuare a tenere insieme una compagine troppo scollata. A cominciare dallo stesso Stefano Belisari, l'ineffabile Elio, che ormai si dedica a tutto («X-Factor», «Xtra-Factor», saggi minimali, musical) da solo fuorché con gli storici compagni d'avventura.

La cover di «Licantropo vegano»
Ecco arrivato allora, dopo ben 37 anni magici, con coerenza, il momento dell'addio, preparato in sordina, senza quell'annetto per scaldare la promozione (e un altro di concerti) che ha caratterizzato l'uscita di scena dei Pooh. «Ci teniamo a salutare il nostro pubblico con una cerimonia di un certo livello. Inoltre vogliamo lasciare un bel ricordo, di persone ancora giovani e scattanti», dicono i nostri, che venerdì 20 ottobre escono con il loro ultimo singolo, «Licantropo vegano». E non si può dargli torto.

Elii, grazie di cuore. Vi dobbiamo molto, anzi moltissimo. Siete stati l'ironia in confezione deluxe della musica italiana, la brillantezza fatta testo e spartito. Raramente avete sbagliato un pezzo importante, e in mezzo a poca fuffa avete piazzato alcuni capolavori assoluti. Un po' come gli «Squallor», ma con un diverso stile e con un rigore compositivo-esecutivo che non ha eguali. Vi abbiamo voluto un bene dell'anima, e sempre ve ne vorremo. Adesso basta, sennò mi commuovo sul serio.

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