Aldo Biscardi. |
Il Bruno Vespa del fuorigioco, del football che si faceva di volta in volta potere, teatrino, sottomissione, arroganza, inquisizione, blandimento, in un mix avvincente, a detta degli assidui frequentatori. E sempre portatore di notizie, particolare non da poco.
Ora che il molisano Aldo Biscardi, detto «Il Biscardone», se n'è andato, a 86 anni, è impossibile non tornare con la memoria alle sacre e variopinte tavolate frontali (oggi tanto care a Fabio Fazio) della sua creatura più nota, «Il processo del lunedì», capace a suo modo di rivoluzionare profondamente il linguaggio del giornalismo sportivo in tv. Spettacolarizzandolo come mai prima. Si battè a lungo per avere la moviola in campo, che proprio quest'anno debutta in Seria A.
Re delle gaffes e del trash, Aldone tesseva la sua tela in diretta, fra colpi di scena, telefonate a sorpresa e badilate di trash. Era forse un uomo di spettacolo prima ancora che un giornalista. Ma la sua autorevolezza non era discutibile. Anche perché nel suo studio in Rai passavano tutti i potenti dell'Italia (non solo) pallonara, come i politici da Vespa. Lo show, il suo show, veniva prima di tutto.