Il mitico Ciao 50cc di Piaggio, monumento ai ricordi. |
L'amico Gempo l'aveva identico al mio ma rosso, con uno spunto maggiore in velocità, pur non essendo taroccato (così almeno giurava, croce sul cuore), e la cosa mi faceva rosicare parecchio d'invidia. La vivevo come un'ingiustizia, questa dannata beffa di Piaggio. Da ragazzi Gempo e io partivamo in direzione Squarzine, una frazione del mio paese, e ci appostavamo su un poggiolo sperando di vedere uscire di casa tale Cristina, una nostra bombastica compagna di scuola. Piaceva a entrambi, soprattutto il suo inarrestabile moto ondulatorio/sussultorio anteriore. Sceglierà il Ciao azzurro, oppure quello rosso?, ci domandavamo. Per la cronaca, poi non ha scelto né l'uno né l'altro. Le donne non capiscono niente in fatto di motori di lusso. Ci ha fatto ciao, sì, ma con la manina.
Oggi quando lancio la belva in rettilineo a ben 35 all'ora, mi sento 35 anni di meno. Dai, ancora quattro e poi prendo la patente.