Ogni tanto mi capita di imbattermi nel profilo Facebook di quelli che, accanto al nome, si autodefiniscono. Comprendo, in un mondo che spesso spersonalizza, la necessità di trovare una collocazione, magari anche professionale. Ma a volte si diventa ridicoli. Ieri ho letto (il nome è di fantasia): «Mario Rossi fotografo dei Vip». E mi è venuto molto da ridere. Primo perché mi piacerebbe sapere a quali Vip si riferisca. Oggi il panorama è talmente scialbo, che magari questo tizio considera Vip qualche tronista o avanzi del «Grande Fratello». Niente di più facile.
Poi perché me lo vedo, il «fotografo dei Vip», che la domenica corre nel paesino sperduto, a fare il matrimonio di Concetta Picchiazzi e Antonino Scialla, oggi sposi, che chiamano il fotografo dei Vip per sentirsi un po' Vip anche loro. Con gli invitati Vip che chiedono al fotografo dei Vip di raccontargli di quella volta memorabile in cui aveva fotografato Alessia Merz. E lui che fa: «Eh, sapeste... Ne avrei da raccontare». E che bella torta Vip, tra flute di prosecco Vip e quell'arietta Vip che si sparge tutto attorno, nella tenuta Vip affittata per il banchetto. Peccato ci abbia già pensato Mengacci, sennò sarebbe un programma.
Poi perché me lo vedo, il «fotografo dei Vip», che la domenica corre nel paesino sperduto, a fare il matrimonio di Concetta Picchiazzi e Antonino Scialla, oggi sposi, che chiamano il fotografo dei Vip per sentirsi un po' Vip anche loro. Con gli invitati Vip che chiedono al fotografo dei Vip di raccontargli di quella volta memorabile in cui aveva fotografato Alessia Merz. E lui che fa: «Eh, sapeste... Ne avrei da raccontare». E che bella torta Vip, tra flute di prosecco Vip e quell'arietta Vip che si sparge tutto attorno, nella tenuta Vip affittata per il banchetto. Peccato ci abbia già pensato Mengacci, sennò sarebbe un programma.