Daria Bignardi |
In quegli anni monna Daria Bignardi, la Dama (im)bianca dei palinsesti, oggi direttore di Raitre, conduceva su Italia 1 «Tempi moderni», un talk-show très chic che mescolava attualità e gente stravagante in un colorato mix che averne oggi, signora mia. Un giorno Gori, che all'epoca dirigeva Canale 5, propose a Daria nostra il primo «Grande Fratello» by Endemol, autentica rivoluzione televisiva e l'unico che avesse davvero senso. Tutti gli altri, dal secondo in poi, sono stati «la copia di mille riassunti», direbbe il poeta.
Luca Sofri |
Antonio Campo Dall'Orto |
Lì, mentre sparisce un po' di gente non allineata con Sir Matthew da Florence, cominciano i nuovi guai. Floppa il tenacemente voluto «Politics» di Gianluca Semprini. Il noioso nuovo «Rischiatutto» di Fabio Fazio, in anni di pubblico assai mobile fra le reti, passa dal 30% di share al debutto su Raiuno al 10% di Raitre, perdendo due terzi degli spettatori. E affonda «Amore criminale», dal quale la nostra insiste per togliere l'apprezzata Barbara de Rossi,
Fabio Fazio |
La verità? Ve la dico io, che l'ho saputa dalla mamma del cugino di secondo grado dell'autista della signora Sofri. Daria sta già scrivendo il suo prossimo bestseller autobiografico; a metà fra il testamento spirituale e quello professionale, da lasciare alla Rai: «Non vi lascerò spettatori».