C'era un che di televisivamente interessante ma subdolamente perverso nel faccia a faccia su La7 tra Matteo Renzi e Ciriaco De Mita a proposito del Referendum Costituzionale del 4 dicembre.
Ho grande stima di Enrico Mentana, che ritengo il miglior giornalista televisivo italiano. E capisco le stimolanti ragioni della convocazione, ovvero mettere in scena una performance politico-televisiva ai limiti del piccante sado-maso. Fra l'altro Ciriaco mi dicono sia un narcisone, quindi non avrebbe mai rifiutato una vetrina così ghiotta. E non è semplice rifiutare le vetrine. Si è anche difeso bene, va detto, da leone della vecchia DC. Certo era difficile piazzare un assist a Renzi tirato meglio di così.
Uno rappresenta il nuovo, pur con tutti i suoi difetti, l'altro un reperto archeologico della prima Repubblica. Uno scontro già antropologicamente impari. Non a caso il Presidente del Consiglio ha immediatamente accettato di partecipare. Perché sapeva di avere la strada spianata in partenza giocando contro un avversario che oggi è debole per costituzione, se mi si passa l'ammiccamento al tema di fondo.
Ho grande stima di Enrico Mentana, che ritengo il miglior giornalista televisivo italiano. E capisco le stimolanti ragioni della convocazione, ovvero mettere in scena una performance politico-televisiva ai limiti del piccante sado-maso. Fra l'altro Ciriaco mi dicono sia un narcisone, quindi non avrebbe mai rifiutato una vetrina così ghiotta. E non è semplice rifiutare le vetrine. Si è anche difeso bene, va detto, da leone della vecchia DC. Certo era difficile piazzare un assist a Renzi tirato meglio di così.