lunedì 9 maggio 2016

SERVE UN ACCORDO PER IGNORARE CORONA * «MARSEILLE»? COSI' COSI' * ATTENZIONE A «THE PATH»


UN ACCORDO PER IGNORARE CORONA

Perché questo Paese non riesce a liberarsi di Fabrizio CoronaMaurizio Costanzo regala al suo volto botulinizzato e alla sua nuova dentatura bicolor un Uno contro tutti del suo show, Cecchi Paone offeso se ne va, ma l'obsoleto teatrino resta in piedi. Corriere.it linka i video, il web dà corda, gli opinionisti ne parlano. Cioè parlano del niente, mantenendolo in vita. Faccio una personale e modesta proposta per i singoli operatori del mondo dei media: perché ognuno di noi non sottoscrive un accordo da rispettare (come gli embarghi alle conferenze stampa) per ignorare questo signore e farlo così sparire definitivamente dalla scena? Sarebbe un dovere civico voltare pagina dopo tanti anni e non mi sembra un grande sforzo. O sbaglio? Il fatto è che tutti a parole ne parlano male, ma poi...

MARSIGLIA VAL BENE UNA FICTION?

«Marseille» su Netflix non è granché. Da una serie francese, del resto, non puoi aspettarti tanto per definizione. E non basta l'imponente sindaco Gérard Depardieu, a salvare un prodotto un po' scontato che si regge su un storiella prevedibile che fa da sfondo a una corsa elettorale. Benoit Magimel sembra una caricatura. C'è di buono che qualche graziosa (e generosa) fanciulla di classe bazzica il set mostrando due tette per volta. Che è poi il numero standard. Ma è poco di che.

BENE IL TRONO, MA ATTENZIONE A «THE PATH»

Dopo un primo episodio decisamente noioso, «Il trono di spade» è partito col botto regalando, nel secondo, emozioni a ogni scena, fra nani, draghi e resurrezioni. «Game of Thrones» resta un gioiello, tra i più alti di sempre nella graduatoria delle serie tv insieme con «Breaking Bad». A proposito, ora Aaron Paul, il giovane coprotagonista di BB, è appena uscito con «The Path», altro prodotto di lunga serialità che racconta i retroscena di una setta stile Scientology. Bisognerà tenerlo d'occhio.

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