«Finalmente Leo» rimbalza sui social. «Finally Leo». È Leonardo DiCaprio, attore di una bravura eccelsa (cresciuta esponenzialmente negli anni) che dopo essere stato snobbato per lustri dall'Academy, stanotte ha strappato il suo primo Oscar per «The Revenant».
E la sobria risposta dopo miliardi di prese in giro sui media mondiali è stata (giustamente) quella che ha dato sul palco, contenendo la gioia e sorreggendo busta e statuetta. Un dito medio appena accennato, con nonchalanche, il più classico dei «Fuck You» all'americana rivolto un po' a tutti. Alla platea infiocchettata, alla stampa. Ai gufi, come li chiamerebbe Renzi.
«The Revenant» è un film non facile. La storia di un uomo ingiustamente ferito, straziato, distrutto (nel fisico e nel morale) che cerca la sua epica vendetta. Si sviluppa lentamente, in un curatissimo crescendo, e ospita alcune scene, come quella dell'assalto dell'orso e la successiva agonia del protagonista, nelle quali DiCaprio raggiunge vette di gigionesca capacità espressiva mai toccate prima.
Bravo Leo. Bravo per aver portato a casa l'ambito soprammobile da libreria, e bravo per quel dito medio appena accennato. Che salva la signorilità ma dice tutto. Proprio tutto.
E la sobria risposta dopo miliardi di prese in giro sui media mondiali è stata (giustamente) quella che ha dato sul palco, contenendo la gioia e sorreggendo busta e statuetta. Un dito medio appena accennato, con nonchalanche, il più classico dei «Fuck You» all'americana rivolto un po' a tutti. Alla platea infiocchettata, alla stampa. Ai gufi, come li chiamerebbe Renzi.
«The Revenant» è un film non facile. La storia di un uomo ingiustamente ferito, straziato, distrutto (nel fisico e nel morale) che cerca la sua epica vendetta. Si sviluppa lentamente, in un curatissimo crescendo, e ospita alcune scene, come quella dell'assalto dell'orso e la successiva agonia del protagonista, nelle quali DiCaprio raggiunge vette di gigionesca capacità espressiva mai toccate prima.
Bravo Leo. Bravo per aver portato a casa l'ambito soprammobile da libreria, e bravo per quel dito medio appena accennato. Che salva la signorilità ma dice tutto. Proprio tutto.