Tutta Italia sta parlando del countdown sbagliato e del bestemmione finito erroneamente tra gli sms scorrevoli dei festanti spettatori del capodanno di Raiuno, «L'anno che verrà», con Amadeus e Rocco Papaleo. Il responsabile del mancato filtraggio è stato sospeso, la gente scatenata nei commenti su Twitter e sui social network, ecc. ecc.
Pochi hanno notato invece un'altra chicca. Dopo mezzanotte, tra gli ospiti sul palco di Matera, c'era anche Marco Masini, che ha cantato la sua leggendaria «Vaffanculo». Più che una canzone, un urlo liberatorio. Invece di «Disco samba», la prima rete ha scelto una formula singolare per augurare un buon 2016 agli italiani, avrà pensato qualcuno. Del resto oggi un vaffa non si nega a nessuno, è comunque una forma d'arte (in questo caso), e va bene così. Io non mi scandalizzo certamente. Meglio degli Inti Illimani o della seimilionesima riproposizione di «Sei diventata nera».
Il fatto è che durante tutta la serata, ogni canzone è stata valorizzata con il relativo testo fra i sottotitoli modello karaoke, per far cantare il pubblico in piazza e a casa. Tutte, compreso il pezzo di Masini. Tutto il testo, tranne la parola del titolo. Non si capisce per quale forma di pruderie post-democristiana, dal momento che si era deciso di mandare in onda quella canzone.
Quindi, perché cancellarne il titolo durante il coro, che già perforava l'aere?
Benedetti ragazzi, dopo aver lanciato un vaffa masiniano nascondete la mano per fare moralismo, e poi vi scappa in sottopancia la bestemmia di uno di Taranto? Non si fa così, dai...
In tutto questo comunque il San Silvestro di Raiuno ha fatto quasi il doppio dell'ascolto di quello di Gigi D'Alessio da Bari su Canale 5. Dove c'era un Gianluca Grignani «alticcio» tutto da gustare. Anzi, da sorseggiare. Non c'è più religione.
Pochi hanno notato invece un'altra chicca. Dopo mezzanotte, tra gli ospiti sul palco di Matera, c'era anche Marco Masini, che ha cantato la sua leggendaria «Vaffanculo». Più che una canzone, un urlo liberatorio. Invece di «Disco samba», la prima rete ha scelto una formula singolare per augurare un buon 2016 agli italiani, avrà pensato qualcuno. Del resto oggi un vaffa non si nega a nessuno, è comunque una forma d'arte (in questo caso), e va bene così. Io non mi scandalizzo certamente. Meglio degli Inti Illimani o della seimilionesima riproposizione di «Sei diventata nera».
Il fatto è che durante tutta la serata, ogni canzone è stata valorizzata con il relativo testo fra i sottotitoli modello karaoke, per far cantare il pubblico in piazza e a casa. Tutte, compreso il pezzo di Masini. Tutto il testo, tranne la parola del titolo. Non si capisce per quale forma di pruderie post-democristiana, dal momento che si era deciso di mandare in onda quella canzone.
Quindi, perché cancellarne il titolo durante il coro, che già perforava l'aere?
Benedetti ragazzi, dopo aver lanciato un vaffa masiniano nascondete la mano per fare moralismo, e poi vi scappa in sottopancia la bestemmia di uno di Taranto? Non si fa così, dai...
In tutto questo comunque il San Silvestro di Raiuno ha fatto quasi il doppio dell'ascolto di quello di Gigi D'Alessio da Bari su Canale 5. Dove c'era un Gianluca Grignani «alticcio» tutto da gustare. Anzi, da sorseggiare. Non c'è più religione.