Milano. Ieri ho dato un'occhiata a qualche camicia in un negozio in via Torino. L'unico nel quale faccia una capatina due volte l'anno perché, da sempre, ha capi che in genere incontrano il mio gusto. Il simpatico esercizio si è sempre caratterizzato per l'impiego di giovani e assai piacenti commesse, in genere dell'Est. La clientela maschile mostrava di gradire, ovvio. Qualche sorriso, un po' di furbizia della biondina di turno: insomma, baruffa nell'aria. La gnocca del resto è da sempre un plus, anche fra le cameriere e le pr, per esempio. Ci sono lavori che richiedono questo tipo di fluidificante, di vaselina umana, per rendere più ricco e al contempo meno pesante lo scontrino. Certo, a volte le starlette della bottega diventano un po' protagoniste; a volte capita di notare (mi successe l'ultima volta) qualche frizione con la non più giovanissima titolare, probabilmente un po' invidiosa del loro successo, che pure le portava gran soldi. Se il tempo d'acquisto di qualcuno con la stessa commessa si protraeva, lei con una scusa ordinava la sostituzione e il ritorno in panchina della malcapitata di turno. Come un implacabile mister. Anche in presenza di una pila di indumenti da acquistare che aumentava vistosamente. Niente. Via. Kaputt. Passiamo a un'altra.
Ieri, improvvisamente, l'inedito e ardito cambio di strategia commerciale: le frizzanti e sgargianti ragazze dell'Est erano state sostituite, in blocco (cinque o sei) da altrettante, sempre straniere, ma brutte come il peccato di non aver peccato. Come se fosse stato fatto un preciso casting (e sono sicuro che sia così) per passare dal Paradiso all'Inferno. Dalla Volvo alla Panda. Tutte gentili, servizievoli, scattanti, per carità. Ma veramente improponibili. Non fosse poco elegante vi darei l'indirizzo per andare a verificare personalmente. Non so se sia una paranoia della «Padrona» o alle fregole del di lei marito. Suppongo di sì. Non so se questa tecnica sia destinata a lanciare una moda, ad aprire le porte di certi lavori riservati alle belle anche a chi non ha la fortuna di aver staccato un biglietto di poltronissima con Madre Natura. Ma vi assicuro che la cosa fa un certo effetto. Anche loro, peraltro.
Lo so, è un post che rasenta il politicamente scorretto, ma so che mi volete bene lo stesso. Inoltre per alcune può essere un'opportunità lavorativa. Non dimentichiamolo.
Ieri, improvvisamente, l'inedito e ardito cambio di strategia commerciale: le frizzanti e sgargianti ragazze dell'Est erano state sostituite, in blocco (cinque o sei) da altrettante, sempre straniere, ma brutte come il peccato di non aver peccato. Come se fosse stato fatto un preciso casting (e sono sicuro che sia così) per passare dal Paradiso all'Inferno. Dalla Volvo alla Panda. Tutte gentili, servizievoli, scattanti, per carità. Ma veramente improponibili. Non fosse poco elegante vi darei l'indirizzo per andare a verificare personalmente. Non so se sia una paranoia della «Padrona» o alle fregole del di lei marito. Suppongo di sì. Non so se questa tecnica sia destinata a lanciare una moda, ad aprire le porte di certi lavori riservati alle belle anche a chi non ha la fortuna di aver staccato un biglietto di poltronissima con Madre Natura. Ma vi assicuro che la cosa fa un certo effetto. Anche loro, peraltro.
Lo so, è un post che rasenta il politicamente scorretto, ma so che mi volete bene lo stesso. Inoltre per alcune può essere un'opportunità lavorativa. Non dimentichiamolo.