Scrivendo di spettacolo, tv e cinema, di detective ne ho visti tanti. Professionisti e improvvisati, ispettori e commissari, preti e dottori. Ma ve lo assicuro: un detective così non lo avevo mai visto. Si chiama Achille Petrosi, lo ha inventato il mio collega e amico Paolo Fiorelli (un bravo ragazzo che scrive anche bene) ed è il protagonista del romanzo «Pessima mossa, Maestro Petrosi», che esce gioiosamente in questi giorni per Sperling & Kupfer (trovate tutto qui: www.paolofiorelli.it).
Il buon Achille è un giocatore di scacchi, anzi (lui ci tiene parecchio a queste due letterine) un «GM». Che in questo caso non significa General Manager, General Motors o Google Mail, ma Grande Maestro. Insomma è un vero giocatore professionista, uno con la fissa di Torri e Cavalli, e se fosse per lui non farebbe altro che giocare da mane a sera. Ma ahimé, un brutto giorno gli uccidono un avversario e gli tocca di indagare (che se no al gabbio ci finisce lui).
Petrosi è goffo e impacciato e qualcuno lo potrebbe
pure definire un Bamboccione (infatti vive ancora con mammà). Però nel suo mondo è un’autorità, tutti si fanno in quattro per aiutarlo nelle indagini, e in fondo del detective ha anche le qualità: curiosità, capacità di calcolo, senso della strategia, profondità d’analisi. E poi, come scrive il Fiorelli, «ogni partita di scacchi non è forse un romanzo giallo in cui un Re viene assassinato, e bisogna capire come?». Il bello è che questo mondo degli scacchi è una specie di setta segreta con le sue leggi, tradizioni e misteri. E alla fin fine il suo pomposo circolo, la Confraternita Scacchistica, non è poi tanto diverso dalle osterie dove i nostri veci giocano a carte fino a notte fonda… Lo stile è ironico e leggero, ma pieno di riflessioni interessanti, come piace a me. Insomma ringraziatemi, dài, che vi ho appena procurato il classico «giallo per l’estate».
Ora aspetto solo di vedere, nell’ordine: il piccolo film di produzione italiana (protagonista Claudio Bisio), la serie ultrafighetta di Sky (protagonista Marco D’Amore), il film da Oscar di Paolo Sorrentino (protagonista Toni Servillo), il remake-blockbuster hollywoodiano (protagonista Tom Hanks), che sarà il più brutto di tutti, ma anche quello che farà più sghei.
Montalbano sei avvertito. Hai i giorni contati.
Il buon Achille è un giocatore di scacchi, anzi (lui ci tiene parecchio a queste due letterine) un «GM». Che in questo caso non significa General Manager, General Motors o Google Mail, ma Grande Maestro. Insomma è un vero giocatore professionista, uno con la fissa di Torri e Cavalli, e se fosse per lui non farebbe altro che giocare da mane a sera. Ma ahimé, un brutto giorno gli uccidono un avversario e gli tocca di indagare (che se no al gabbio ci finisce lui).
Petrosi è goffo e impacciato e qualcuno lo potrebbe
pure definire un Bamboccione (infatti vive ancora con mammà). Però nel suo mondo è un’autorità, tutti si fanno in quattro per aiutarlo nelle indagini, e in fondo del detective ha anche le qualità: curiosità, capacità di calcolo, senso della strategia, profondità d’analisi. E poi, come scrive il Fiorelli, «ogni partita di scacchi non è forse un romanzo giallo in cui un Re viene assassinato, e bisogna capire come?». Il bello è che questo mondo degli scacchi è una specie di setta segreta con le sue leggi, tradizioni e misteri. E alla fin fine il suo pomposo circolo, la Confraternita Scacchistica, non è poi tanto diverso dalle osterie dove i nostri veci giocano a carte fino a notte fonda… Lo stile è ironico e leggero, ma pieno di riflessioni interessanti, come piace a me. Insomma ringraziatemi, dài, che vi ho appena procurato il classico «giallo per l’estate».
Ora aspetto solo di vedere, nell’ordine: il piccolo film di produzione italiana (protagonista Claudio Bisio), la serie ultrafighetta di Sky (protagonista Marco D’Amore), il film da Oscar di Paolo Sorrentino (protagonista Toni Servillo), il remake-blockbuster hollywoodiano (protagonista Tom Hanks), che sarà il più brutto di tutti, ma anche quello che farà più sghei.
Montalbano sei avvertito. Hai i giorni contati.