Mentre Matteo Renzi insiste sull'ex democristiano Sergio Mattarella e Matteo Salvini spinge per Vittorio Feltri (sarà una boutade), alle porte del sole, ai confini del mare, ma anche sulla soglia del Quirinale spunta un'insidiosa domanda.
Nella botte piccola, oltre al buon vino, può stare anche la più alta carica dello Stato? Il Paese se lo domanda, visto che Giancarlo Magalli, 67 anni, stimato conduttore tv, è finito tra i papabili per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
Il suo nome, spuntato da un sondaggio on-line del Fatto quotidiano, è rimbalzato subito sul web con consensi che non si ricordavano dai tempi di Sandro Pertini. Tanto che oggi, 29 gennaio (giorno della prima conta dei voti, quando solitamente nell'urna finiscono i nomi più strani: l'ultima volta Laura Boldrini fu costretta a leggere anche quello di Rocco Siffredi), davanti al Quirinale si terrà un flash mob di fan muniti di maschere magalliane. L’interessato, che la chiama «Insurrezione sorridente», non si tira però indietro: «Perché sarebbe come prendere in giro le migliaia di persone che hanno sostenuto questa pazza idea». In bocca al lupo. Intanto, si guardi da un movimento concorrente, quello di Situazionismo e Libertà di Fulvio Abbate, che sostiene «Drupi, la forza serena».
Come dargli torto?
Nella botte piccola, oltre al buon vino, può stare anche la più alta carica dello Stato? Il Paese se lo domanda, visto che Giancarlo Magalli, 67 anni, stimato conduttore tv, è finito tra i papabili per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
Come dargli torto?