Vénghino, siòri, vénghino... Non c'è trucco, non c'è inganno...
Camminando per Milano lungo il Naviglio grande, a due passi dalla movida fatta di cocktails e locali sbarazzini, ieri ho incontrato questa perla, e non posso non condividerla con voi.
All'interno di uno dei tanti cantieri della città, probabilmente uno del famigerato EXPO 2015, faceva bella mostra di sé un cesso chimico, tipo quelli ben noti della Sebach. Ma che dico cesso? Questa non era una toilette qualsiasi, un wc d'emergenza come un altro. Questo (lo vedete in foto) era nientemeno che «Miss Cup». Ovvero Miss tazza, volendo tradurre letteralmente. Ma ai più sottili amanti degli ammiccamenti linguistici (come senz'altro sono i muratori, extracomunitari e non, del cantiere) non sfuggirà il richiamo all'italiano «Mi scappa», che identifica il bisogno, anzi, il bisognino indifferibile di fare quantomeno la pipì. Per tacere del resto.
Pipì santa, come si immaginerà, perché nata sotto il segno dell'indispensabile ironia. Già perché entrare in un bagno chimico qualsiasi? Perché non ammiccare minzionando? Sarebbe tutta roba sprecata. Se si può, meglio farla col sorriso. Con un logo che richiama nell'ordine: la tavoletta del water, un concorso di bellezza (ma le cesse non erano bruttarelle?) e una tazza nella quale forse è sconsigliabile bere.
Amici, l'inevitabile conclusione è che in Italia sulle cose serie, va detto, non siamo ferratissimi. Ma sulle cagate, non ci batte nessuno.
Camminando per Milano lungo il Naviglio grande, a due passi dalla movida fatta di cocktails e locali sbarazzini, ieri ho incontrato questa perla, e non posso non condividerla con voi.
All'interno di uno dei tanti cantieri della città, probabilmente uno del famigerato EXPO 2015, faceva bella mostra di sé un cesso chimico, tipo quelli ben noti della Sebach. Ma che dico cesso? Questa non era una toilette qualsiasi, un wc d'emergenza come un altro. Questo (lo vedete in foto) era nientemeno che «Miss Cup». Ovvero Miss tazza, volendo tradurre letteralmente. Ma ai più sottili amanti degli ammiccamenti linguistici (come senz'altro sono i muratori, extracomunitari e non, del cantiere) non sfuggirà il richiamo all'italiano «Mi scappa», che identifica il bisogno, anzi, il bisognino indifferibile di fare quantomeno la pipì. Per tacere del resto.
Pipì santa, come si immaginerà, perché nata sotto il segno dell'indispensabile ironia. Già perché entrare in un bagno chimico qualsiasi? Perché non ammiccare minzionando? Sarebbe tutta roba sprecata. Se si può, meglio farla col sorriso. Con un logo che richiama nell'ordine: la tavoletta del water, un concorso di bellezza (ma le cesse non erano bruttarelle?) e una tazza nella quale forse è sconsigliabile bere.
Amici, l'inevitabile conclusione è che in Italia sulle cose serie, va detto, non siamo ferratissimi. Ma sulle cagate, non ci batte nessuno.