lunedì 4 marzo 2013

NUOTARE FA SEMPRE BENE? DIPENDE (E I BAMBINI DOVREBBERO...)

Nuoto, sempre nuoto, fortissimamente nuoto. Quattro bracciate al mare o in piscina come panacea di (quasi) tutti i mali, pensano in molti da sempre. «Attenzione, non è proprio così: nuotare fa certamente bene in molti casi, ma non è lo sport più completo, come vuole un abusato luogo comune» avverte il dottor Sergio Lupo, specialista in Medicina dello sport. «Anzi, talvolta può essere addirittura sconsigliato».
Perché non è lo sport più completo? «Il nuotatore» dice Lupo «sviluppa la parte superiore del corpo, il tronco e le braccia, ed è generalmente magro sulle gambe, dove la muscolatura non lavora molto in quanto gli arti inferiori servono soprattutto da timone. Fanno eccezione in parte i 50 metri, nei quali le gambe lavorano senza dubbio di più – così come nel nuoto pinnato, ma questo è un altro discorso - per garantire la propulsione, ma manca la componente della resistenza. In realtà non esiste uno sport totalmente completo. Esistono piuttosto più sport da praticare insieme per migliorare l’efficienza fisica, e tutte le attività che comportino – come fa il nuoto, del resto – benefici muscolari, cardio-circolatori e respiratori, sono adatte, per tempi medio-lunghi, purché non ci si sottoponga ad eccessi di carico». Gli stessi ai quali vanno incontro gli atleti durante la loro normale attività. «Infatti» prosegue Lupo «se devo essere realista sino in fondo, lo sport agonistico non fa bene, perché è come guidare una Ferrari o un’altra auto da corsa sempre al massimo della velocità. Prima o poi, con i sovraccarichi, qualche guasto - leggi, problema - si manifesta. A maggior ragione, chi fa sport a livello non professionale, deve cominciare da un’attività graduale, con un’intensità sotto massimali».
Per i bambini, il nuoto è davvero adatto? «Dipende» osserva lo specialista. «Se si vuole far fare sport a un bambino di otto anni, e si hanno a disposizione, come accade spesso, in media solo tre ore di attività fisica alla settimana, può essere la scelta più comoda o facile per i genitori, ma non la migliore per il bambino, proprio per via della non totale completezza di cui si parlava poc’anzi. Il nuoto lavora in galleggiamento, quindi l’impegno fisico è più basso. È come se si utilizzassero di fatto 40 dei 60 minuti a disposizione».
Per il dottor Lupo, la «dose» settimanale giusta di nuoto è di «almeno un’ora, tre volte alla settimana, meglio se integrata con altre attività a terra. L’importante è non esagerare, come fanno coloro che vanno a giocare a calcetto due volte alla settimana o in palestra quattro ore un solo giorno e non fanno nessun altro movimento. È un grosso errore: si sottopone il corpo a uno stress eccessivo. I ridotti tempi della vita di oggi, fanno sì che si faccia attività fisica, eliminando l’allenamento. A questo punto, molto meglio mezz’ora di camminata al giorno».
Chi ha problemi alla schiena, «che in genere sono genetici o posturali non corretti», deve prestare molta attenzione. «In presenza di scoliosi, gli sport che possono farla peggiorare, sono proprio il nuoto e la ginnastica artistica. È utile farsi vedere da uno specialista e fare prima ginnastica posturale per eliminare o ridurre l’incidenza di problemi congeniti».
Per il resto, il nuoto è uno sport che, giocando appunto sul galleggiamento, consente anche di calibrare meglio il proprio sforzo (fa lavorare cuore e apparato respiratorio con carichi non elevati), ed è una sorta di primo scalino dell’approccio all’attività fisica. Non a caso gli specialisti consigliano prima il nuoto, poi la bicicletta, e solo in una terza fase la corsa, decisamente più impegnativa. «Per gli anziani con problemi osteo-articolari» dice Lupo «più che di nuoto, in genere parliamo di idrochinesiterapia, cioè di un’attività muscolare fatta in acqua». «In ogni caso» conclude Lupo «prima di fare qualsiasi sport, è bene sentire uno specialista. Il semplice certificato che può rilasciare il medico di base, a volte può essere inutile, o addirittura rischioso. Anche perché in genere è subordinato a una visita generica, senza ulteriori accertamenti. Sarebbe bene fare almeno un elettrocardiogramma, verificare che non ci siano problemi di ipertensione, ed effettuare l’esame del fondo oculare, per verificare che non ci siano malattie dell’apparato circolatorio».

SUGGERIMENTI E PRECAUZIONI PER I BAMBINI
«Se un bambino non ha problematiche particolari, è giusto che scelga la disciplina sportiva che lo diverte di più, non necessariamente il nuoto» dice il dottor Lupo. «Oppure nuotare e svolgere un’altra attività fisica aerobica. Quando lo si porta in piscina, per prima cosa è opportuno verificare se presenta fenomeni allergici con congiuntivite; presupponiamo che i dosaggi di cloro nell’acqua siano adeguati, altrimenti, se possibile, verificarli. Controllare se abbia piede piatto o ginocchio valgo. Se il bambino ha patologie o infezioni otorinolaringoiatriche, problemi alla bocca o al naso, il nuoto può essere una strada da non suggerire, anche per la maggiore facilità di prendere freddo. Ai piccoli nuotatori non suggerirei l’uso di antifunghi o di altri prodotti. Non prima che un problema sia insorto. Piuttosto, le normali precauzioni del caso: asciugarsi per bene subito dopo essere usciti dall’acqua, indossare le proprie ciabatte, non sedersi su panche comuni. Si parte dal presupposto che l’ambiente dove vanno a nuotare sia già adeguatamente igienizzato, ma essendo posti umidi e riscaldati, è sempre meglio essere prudenti, visto che è più facile siano presenti funghi. Altro accorgimento può essere il passaggio attraverso stanze, definiamole di “decompressione”, con una temperatura intermedia, prima di uscire al freddo».

STILI: CONSIGLI E CONTROINDICAZIONI
I quattro stili singoli del nuoto sono: libero, rana, dorso, delfino. «Dal punto di vista del consumo calorico per ciascuno, è impossibile fare una distinzione: dipende dal tempo impiegato e dall’intensità dell’attività svolta» dice il dottor Lupo. «Nulla da dire per lo stile libero. Esistono però alcune controindicazioni o utilizzi preferenziali negli altri casi. Per esempio, chi ha problemi di cifosi, troverà giovamento nel nuoto a dorso, decisamente più appropriato. Chi invece ne ha altri alla colonna vertebrale, dovrebbe evitare il delfino. Chi soffre di artrosi o problemi alle ginocchia, si tenga lontano dal nuoto a rana».

(TV SORRISI E CANZONI - SALUTE!)

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