La canzone che mi ricorda il
primo bacio.
«“Concerto in Do Maggiore” di
Tchaikovsky. Ero a Milano, di notte, in via Santa Maria Fulcorina, al 13, sotto
un portone, e lei si chiamava Adriana. Due ore indimenticabili, grande
atmosfera. E io, appena arrivato in quella grande città che non conoscevo, ero
impacciato e intimidito. Temevo uno schiaffone, che forse al Sud sarebbe
arrivato. Invece prese lei l’iniziativa».
La canzone che mi hanno
cantato come ninna nanna.
«“Ninna nanna de lu lupu”, in
dialetto salentino: me la cantava mia madre. Un misto di dolcezza e protezione,
persino dal lupo cattivo, che spaventava tutti i bambini. Il lupo è il simbolo
di Lecce, ma quando ne ho visto uno vero, spelacchiato e in gabbia, è stata una
delusione».
La canzone che mi ricorda
casa.
«Domenico Modugno e la sua
“Nel blu dipinto di blu”. Mimmo ha cambiato la musica, e fu il simbolo della
rivalsa del Sud. Fu un faro e uno sprone per tutti noi: se ce l’ha fatta, posso
provarci anch’io, ripetevamo: dal cantante, all’ingegnere».
La canzone che mi fa pensare
alla mia famiglia.
«I brani lirici, da Puccini,
a Mascagni, spesso trascritti per corpo bandistico da un grande da troppi
dimenticato: il maestro Ernesto Abate, di Squinzano, a 8 chilometri da casa
mia. Ha fatto cose straordinarie, lo conoscono per tanti versi in tutto il
mondo, ma al suo paese non si sono ancora decisi a dedicargli qualcosa».
La prima canzone che mi ha
ossessionato.
«“Only You” dei Platters, coi
loro falsetti. Una rivoluzione. Ogni anno arrivava una giostra dalle mie parti,
e io tornavo spesso, solo per risentirla».
La canzone che mi ricorda la
scuola.
«“Piove (Ciao ciao bambina)”
di Modugno. L’insegnante di musica me la faceva cantare in direzione, davanti
al preside. Ma era anche idealmente il mio saluto a una ragazza che fu per due
anni il mio vero obiettivo: ero innamoratissimo, ma non le ho mai detto nulla.
Non ci siamo più visti finché non ho inciso il mio primo disco, “La strada”».
La canzone che riesce sempre
a farmi piangere.
«“Nessun dorma”, dalla Turandot
di Puccini. Mi tocca l’anima, e non solo quando la canto io. Ci sento la
disperazione di un uomo che sta per lasciare questa vita per raggiungere
l’altra».
La canzone del mio primo
amore.
«“Prima di dormire”. La
scrissi alle magistrali, per la ragazza di cui sopra».
La canzone che avrei voluto
cantare.
«L’elenco sarebbe lungo, ma
dico “Perdere l’amore” di Ranieri. Per colmare qualche lacuna ho inciso da poco
un disco intitolato “Fratelli d’Italia”, nel quale interpreto pezzi come
“Margherita” di Cocciante, “E tu” di Baglioni, e tante altre».
Il mio pezzo forte al
karaoke.
«Non ho niente contro questa
forma d’espressione musicale, ma secondo lei, ho mai cantato una canzone al
karaoke?».
(TV SORRISI E CANZONI - SETTEMBRE 2012)
(TV SORRISI E CANZONI - SETTEMBRE 2012)