Lele Mora come Umberto Bossi? Parrebbe di sì, stando ai racconti di alcuni tra i primi che hanno avuto (o non hanno avuto, come vedremo) modo di andarlo a trovare dopo il rilascio dal carcere di Opera, dove è stato detenuto per più di un anno per bancarotta fraudolenta della sua LM Management.
Dimagrito di 50 chili per stress psicofisico, sembrava che in un primo tempo il manager dovesse entrare per un periodo di riabilitazione nella comunità milanese Exodus di don Antonio Mazzi. Invece starà, almeno sino alla fine dell'anno, nell'appartamento veronese del figlio Mirko. Mora ha anche un'altra figlia, Diana, che negli ultimi tempi si è molto occupata di lui.
Il tam tam degli ultimi giorni, che ha visto una piccola processione di Vip e vippetti alla corte del faraone caduto (e pentito, stando alle sue prime dichiarazioni, a meno che non si tratti di una strategia per ripulirsi l'immagine), rimanda un atteggiamento molto diverso tra personaggio e personaggio. Alcuni addetti ai lavori sarebbero stati infatti rimbalzati proprio dal figlio Mirko, impegnato a fare da filtro per papà. Ma con un realismo che sarebbe maggiore di quello del re. Si parla di sms filtrati, di chiamate fatte da Mora a qualcuno, poi stoppato sulla porta. "Paradossalmente - dice qualcuno - era più libero in carcere: scriveva e leggeva le lettere che gli mandavano". L'impressione è che si sia creato attorno all'agente dei divi una sorta di piccolo "cerchio magico" di protezione, che ricorderebbe un po' quello del Bossi post ictus.
"Il Lele Mora delle riviste di gossip, di un certo mondo patinato e opaco non lo vedrete mai più - dice di sé -. Chiamatemi soltanto Gabriele, come mi chiamava la mia mamma quando ero bambino»
Dimagrito di 50 chili per stress psicofisico, sembrava che in un primo tempo il manager dovesse entrare per un periodo di riabilitazione nella comunità milanese Exodus di don Antonio Mazzi. Invece starà, almeno sino alla fine dell'anno, nell'appartamento veronese del figlio Mirko. Mora ha anche un'altra figlia, Diana, che negli ultimi tempi si è molto occupata di lui.
Il tam tam degli ultimi giorni, che ha visto una piccola processione di Vip e vippetti alla corte del faraone caduto (e pentito, stando alle sue prime dichiarazioni, a meno che non si tratti di una strategia per ripulirsi l'immagine), rimanda un atteggiamento molto diverso tra personaggio e personaggio. Alcuni addetti ai lavori sarebbero stati infatti rimbalzati proprio dal figlio Mirko, impegnato a fare da filtro per papà. Ma con un realismo che sarebbe maggiore di quello del re. Si parla di sms filtrati, di chiamate fatte da Mora a qualcuno, poi stoppato sulla porta. "Paradossalmente - dice qualcuno - era più libero in carcere: scriveva e leggeva le lettere che gli mandavano". L'impressione è che si sia creato attorno all'agente dei divi una sorta di piccolo "cerchio magico" di protezione, che ricorderebbe un po' quello del Bossi post ictus.
"Il Lele Mora delle riviste di gossip, di un certo mondo patinato e opaco non lo vedrete mai più - dice di sé -. Chiamatemi soltanto Gabriele, come mi chiamava la mia mamma quando ero bambino»