martedì 17 aprile 2012

BENTIVOGLIO & TIRABASSI («BENVENUTI A TAVOLA - NORD VS SUD») * ABBIAMO UNA RICETTA PER L'ITALIA

Lo osservo e noto il disagio. Vestito da cuoco (ruspante), sul bagnasciuga della spiaggia di Fregene, mentre col collega Fabrizio Bentivoglio (chef stellato) improvvisa una partita a racchettoni di fronte a una tavola imbandita, usando un limone come pallina e una padella a mo’ di racchetta, Giorgio Tirabassi ha tre problemi: il vento che solleva la tovaglia (risolto con un provvidenziale biadesivo); il baffo posticcio che si stacca (cosa che gli impedisce di ridere) e – soprattutto - farsi dare retta dal fotografo di «Sorrisi», Massimo Sestini. Il quale ha riunito i due in questa strana location per la copertina dedicata a «Benvenuti a tavola – Nord vs. Sud», nuova fiction di Canale 5 che contrappone le famiglie di due competitivi ristoratori. Uno è Paolo Perrone (Tirabassi) che lascia Pollica (Salerno) con moglie (Lorenza Indovina) e figli per aprire a Milano una trattoria che porta il suo nome; l’altro è il raffinato chef Carlo Conforti (Bentivoglio), che da sempre, proprio di fronte al nuovo locale del concorrente, gestisce lo sciccoso «Il Meneghino» insieme con la moglie (Debora Villa) e sopportando le continue intrusioni del suocero Leone (Umberto Orsini). Le storie di contorno che si dipanano sono bisticci e amori tra i rispettivi figli dei due.
«Mi viene istintivo fissare il limone mentre lancio, mica posso guardare te: lo dice la logica… Niente: non mi ascolta...» implora Tirabassi. Sestini in effetti è in piena trance creativa, propiziata da una frase pronunciata poco prima da Bentivoglio: «Questo set sul mare mi ricorda Luis Buñuel. Ti chiamerò Buñuel». È l’inizio della fine. «Ragazzi, facciamo presto che tra un’ora parte il maestralino e rischiamo che voli via tutto» dice il neo battezzato erede del celebre regista surrealista spagnolo. Il maestrale arriva in meno di 10 minuti, e ci vado di mezzo anch’io, utilizzato prima come zavorra umana di due supporti per le luci, poi per il trasporto ittico. Dalle cucine del ristorante che ci sopporta, infatti, dopo tre quarti d’ora c’è l’aut aut: «Rivogliono indietro il pesce che sta in tavola: se sta troppo al sole, va a male». Parto come un vuccumprà sorreggendo un’enorme teglia contenente 10 chili stimati di spigole, pezzogne, rombi, saraghi, orate di mare, e un astice che sembra prendersi gioco di me. Ma il pescato è salvo.
Fiction e tv spesso raccontano il mondo dei fornelli riempiendo il piatto di luoghi comuni. E anche questo parrebbe un caso di scuola, con l’ammiccamento «Nord vs Sud» che compare già dal titolo: «Non è così, in realtà» ribatte Tirabassi. «Certo, “Benvenuti a tavola” è una commedia, un lavoro per famiglie, ma dal punto di vista recitativo non abbiamo voluto essere caricaturali. Ci sono questi due cuochi, io vengo dal Sud e apro a Milano e la trattoria “Dal Perrone”, e Fabrizio è il titolare del “Meneghino”, che sta di fronte. Siamo diversi, ma cerchiamo un’integrazione. E dietro ci sono le nostre famiglie e amori che si intrecciano». Niente a che fare con le epiche battaglie in cucina di Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman sul set de «I nuovi mostri» (1977), per intendersi: «Quello giocava sui registri del grottesco» dice Bentivoglio, che dopo tanto cinema è al suo debutto in una fiction. «La nostra è una commedia. Nel mio personaggio c’era una vitalità irrintracciabile nei miei ultimi ruoli. Ho accettato anche per questo. Volevo riaffermarla, questa vitalità». Nato alla scuola di Proietti, Tirabassi ha un curriculum mica da ridere («No no, anche da ridere» dice) nel mondo della fiction, che spazia da «Distretto di polizia» a «I liceali», e il suo approccio è molto tecnico: «Ma non andiamo in onda un po’ troppo in avanti? Non siamo quasi a fine stagione?». Parla di «periodo di garanzia» (quella delicata parte dell’annata tv quando le concessionarie di pubblicità si impegnano a garantire agli investitori pubblicitari una determinata audience) come se fosse pane quotidiano. Bentivoglio invece di ascolti e share non sa nulla, ma sembra piuttosto disorientato dalla macchina promozionale: poco prima, col collega, stigmatizzava il fatto di essersi trovato ospite di uno show, quasi costretto a sorridere di «una barzelletta imbarazzante», e ora è furibondo per una goliardata de «Le iene». «Ci hanno fatto un blitz stupido. Lo scriva, lo scriva pure: questa è gente che secondo me dovrebbe sparire». «Non l’ha presa benissimo», aggiunge l’altro.
Sul set, i due erano professionali sin nei dettagli. «Per imparare il mestiere, sia io che Giorgio» dice Bentivoglio «siamo andati per qualche sera, nelle ore più calde, nelle cucine di alcuni ristoranti di fiducia, e sul set avevamo un coach bravissimo, un vero chef, Massimiliano Sepe, che ci faceva imparare a guarnire e usare gli strumenti. Sapete che cosa ho appena imparato? Le 100 pieghine del classico cappello da cuoco simboleggiano i 100 modi in cui il cuoco che lo inventò sapeva cucinare un semplice uovo. Io è già tanto se mi fermo a quattro…». Già, come si comportano Tirabassi e Bentivoglio nelle loro vere cucine? «Non sono un professionista» dice Giorgio «ma pian piano sto imparando. Il mio punto di forza è il pollo alla cacciatora. Fabrizio se fosse un piatto sarebbe una spuma, un’emulsione di ossobuco con zafferano». «Io invece» ribatte Bentivoglio «vado di aglio, olio e peperoncino. E lui sarebbe la classica parmigiana di melanzane». «Una ricetta per l’Italia?» incalza l’uomo di «Marrakech Express». «L’ho sentita un giorno per caso in tv, ascoltando una giornalista che intervistava un passante in strada. Questo signore le ha risposto: “Dobbiamo tornare tutti a fare cose che durino”. Si aspettava la classica banalità, e questo tizio l’ha gelata dicendole la verità delle verità: nei nostri lavori, nei rapporti umani e sentimentali, siamo ormai troppo abituati all’usa e getta. Per rinascere dobbiamo tornare a dare valore alle cose; a far sì che ciò che facciamo duri nel tempo».
«Detto questo, du spaghi co’ le vongole, se li volemo fa?», chiosa Tirabassi. Poso il taccuino sul tavolo. Certo, che se li volemo fa.

(TV SORRISI E CANZONI - APRILE 2012)

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