Paola va alla guerra. Prende il format di «Attenti a quei due - La sfida» (già trattato in passato da Fabrizio Frizzi e Max Giusti) e lo rimaneggia a dovere per scontrare - sin dal debutto, il 13 gennaio - nientemeno che «Zelig», il colosso del cabaret in onda su Canale 5.
Signora Perego, è una battaglia impari?
«Beh, direi... Farò del mio meglio, ma se portassi a casa anche solo il 16-17% di share, farei i salti di gioia».
Mai fatto varietà?
«Lavorai con Guardì, e poi feci “Mille lire al mese”, con Baudo e Magalli...».
Guardì, Baudo, Magalli. È come aver fatto il militare...
«Sì, ma sai quanto impari lavorando con gente così?»
Perché non esistono più gli ascolti garantiti?
«È aumentata l’offerta: tra satellite, digitale, internet, una volta col 18-19% di share, ti chiudevano. Ora vai in pellegrinaggio a ringraziare».
A «Zelig», meglio Incontrada o Cortellesi?
«Vanessa mi è sempre piaciuta. Paola però dal punto di vista dello spettacolo è più completa, poliedrica».
Il suo nome è circolato insistentemente per la conduzione della prossima edizione de «L’isola dei famosi», poi affidata a Savino e Luxuria. Ci spiega com’è andata?
«Ho rifiutato trovandomi in disaccordo col taglio un po’ ironico che volevano dare al programma. Dovevo co-condurre con Nicola Savino. Penso che “L’isola” e i reality in genere debbano essere più liturgici. Va bene farli a fette, ma dopo, fuori dal contesto, come fa la Gialappa’s col “Grande Fratello”».
Che cosa le rimproverano addetti ai lavori e pubblico?
«Gli addetti nulla, almeno non in faccia. Su qualche blog invece si fa dell’ironia perché sono sposata con Lucio Presta. Sarei il suo “anello debole”».
La cosa presenta più vantaggi o svantaggi?
«Il vantaggio è di essere con un’agenzia leader. Lo svantaggio è che dicono che lavori solo per il fattore Presta. Dimenticando che sono in video da 30 anni».
Senza avere le spalle coperte, quindi.
«Lucio è così professionale che semmai, per evitare accuse, mi tiene più nelle retrovie. Se stare con lui mi procurasse tutti questi vantaggi, farei ben altri programmi».
I personaggi da reality, con la data di scadenza come lo yogurt, hanno ammazzato il divismo?
«Nel pubblico un po’ è cambiato il modo di rapportarsi con la gente dello spettacolo, ma non si è persa la percezione del talento, dove esiste».
Lei che ha fama di donna di polso...
«Maddài...».
Essì. Avrebbe combattuto con unghie, denti e cause legali come ha fatto Milly Carlucci per difendere il suo «Ballando con le stelle» da «Baila!»?
«Forse una causa l’avrei fatta anch’io, ma senza chiedere penali milionarie. Mi sarei accontentata del fatto che un Tribunale riconoscesse le mie ragioni».
Qual è il programma che non farebbe mai?
«L’Isola come concorrente. Mangiano un pugno di riso, dimagriscono, si esauriscono. Ci tengo alla salute».
(TV SORRISI E CANZONI - DICEMBRE 2011)
Signora Perego, è una battaglia impari?
«Beh, direi... Farò del mio meglio, ma se portassi a casa anche solo il 16-17% di share, farei i salti di gioia».
Mai fatto varietà?
«Lavorai con Guardì, e poi feci “Mille lire al mese”, con Baudo e Magalli...».
Guardì, Baudo, Magalli. È come aver fatto il militare...
«Sì, ma sai quanto impari lavorando con gente così?»
Perché non esistono più gli ascolti garantiti?
«È aumentata l’offerta: tra satellite, digitale, internet, una volta col 18-19% di share, ti chiudevano. Ora vai in pellegrinaggio a ringraziare».
A «Zelig», meglio Incontrada o Cortellesi?
«Vanessa mi è sempre piaciuta. Paola però dal punto di vista dello spettacolo è più completa, poliedrica».
Il suo nome è circolato insistentemente per la conduzione della prossima edizione de «L’isola dei famosi», poi affidata a Savino e Luxuria. Ci spiega com’è andata?
«Ho rifiutato trovandomi in disaccordo col taglio un po’ ironico che volevano dare al programma. Dovevo co-condurre con Nicola Savino. Penso che “L’isola” e i reality in genere debbano essere più liturgici. Va bene farli a fette, ma dopo, fuori dal contesto, come fa la Gialappa’s col “Grande Fratello”».
Che cosa le rimproverano addetti ai lavori e pubblico?
«Gli addetti nulla, almeno non in faccia. Su qualche blog invece si fa dell’ironia perché sono sposata con Lucio Presta. Sarei il suo “anello debole”».
La cosa presenta più vantaggi o svantaggi?
«Il vantaggio è di essere con un’agenzia leader. Lo svantaggio è che dicono che lavori solo per il fattore Presta. Dimenticando che sono in video da 30 anni».
Senza avere le spalle coperte, quindi.
«Lucio è così professionale che semmai, per evitare accuse, mi tiene più nelle retrovie. Se stare con lui mi procurasse tutti questi vantaggi, farei ben altri programmi».
I personaggi da reality, con la data di scadenza come lo yogurt, hanno ammazzato il divismo?
«Nel pubblico un po’ è cambiato il modo di rapportarsi con la gente dello spettacolo, ma non si è persa la percezione del talento, dove esiste».
Lei che ha fama di donna di polso...
«Maddài...».
Essì. Avrebbe combattuto con unghie, denti e cause legali come ha fatto Milly Carlucci per difendere il suo «Ballando con le stelle» da «Baila!»?
«Forse una causa l’avrei fatta anch’io, ma senza chiedere penali milionarie. Mi sarei accontentata del fatto che un Tribunale riconoscesse le mie ragioni».
Qual è il programma che non farebbe mai?
«L’Isola come concorrente. Mangiano un pugno di riso, dimagriscono, si esauriscono. Ci tengo alla salute».
(TV SORRISI E CANZONI - DICEMBRE 2011)