Anche se lavora sotto il controllo del maturo e scafato Paul Zara (Philip Seymour Hoffman) Stephen Meyers (Ryan Gosling) è il giovane ed entusiasta addetto stampa del candidato democratico alle Primarie presidenziali, il seducente Morris (George Clooney). Paul è una bomba quanto a efficienza. Tanto che persino il capo della comunicazione (Paul Giamatti) del concorrente tenta di convincerlo a saltare il fosso. Non mi avrai così facilmente, anche perché l'uomo per il quale lavoro è uno tutto d'un pezzo.
Peccato che il nostro debba ricredersi poco dopo, quando scopre che l'integerrimo Morris ha qualche scheletro - tanto per cambiare sessuale - nell'armadio e vuole il potere a tutti i costi. Inizia il grande complotto. Restare fedeli alla linea o lasciarsi corrompere dal malaffare?
Il Clooney regista - ma anche l'attore - sembra non risentire troppo dell'assenza di Elisabetta Canalis e confeziona un film asciutto e impeccabile. Ma soprattutto molto vero. Incentrato sugli oliati meccanismi legati alla politica, col passaggio dal candore alla sporcizia, sino all'inevitabile perdita di ingenuità (vien da dire di verginità morale) di chi bazzica i corridoi del comando. Una tra le pellicole più belle dell'anno, rigorosa, ben girata, senza neppure la concessione di un facile finale a sorpresa. E comunque un cast di mostri del genere, poteva serenamente recitare anche il catalogo dell'Ikea, senza sfigurare. VOTO: 8,5
Peccato che il nostro debba ricredersi poco dopo, quando scopre che l'integerrimo Morris ha qualche scheletro - tanto per cambiare sessuale - nell'armadio e vuole il potere a tutti i costi. Inizia il grande complotto. Restare fedeli alla linea o lasciarsi corrompere dal malaffare?
Il Clooney regista - ma anche l'attore - sembra non risentire troppo dell'assenza di Elisabetta Canalis e confeziona un film asciutto e impeccabile. Ma soprattutto molto vero. Incentrato sugli oliati meccanismi legati alla politica, col passaggio dal candore alla sporcizia, sino all'inevitabile perdita di ingenuità (vien da dire di verginità morale) di chi bazzica i corridoi del comando. Una tra le pellicole più belle dell'anno, rigorosa, ben girata, senza neppure la concessione di un facile finale a sorpresa. E comunque un cast di mostri del genere, poteva serenamente recitare anche il catalogo dell'Ikea, senza sfigurare. VOTO: 8,5