La calabrese Stefania Bivone, Miss Italia 2011, non piange ma è giustamente emozionata e non spiccica una parola di italiano. Come il figo di una qualunque boy band in tournée da noi. Manca soltanto che aggiunga: «Amare tanto vostro Paese, mangiare pizza, spaghetti, suonare chitarra e mandolino». Parlando all'infinito, come i Sioux. Il suo sogno è cantare e vuole raggiungerlo con la scorciatoia del concorso di bellezza più vecchio (come impianto) del mondo. La cui nume tutelare, Patrizia Mirigliani, resta aggrappata all'idea proprietaria di un ex evento che ha fatto il suo tempo. Sciura Patrizia, la Gattoparda, si è innamorata dell'idea di poter continuare a gestire il noiosissimo prodotto come se nulla attorno fosse cambiato. E lo difende con grinta degna di miglior causa. Il povero Fabrizio Frizzi si assume le responsabilità della mappazza soporifera, guardandosi bene dall'ipotecare ancora il futuro, ma lo fa per generosità e senso di responsabilità. Le colpe non sono sue. Le ragazze sembrano vive, quasi tutte con la loro pesante inflessione dialettale, ma «Miss Italia» è morta già da anni. Facciamocene una ragione e diamole degna sepoltura.
P.S.
Ma chi fa la tinta a Giorgio Pasotti?
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Ma chi fa la tinta a Giorgio Pasotti?