MILANO - In attesa di appendere prosciutti, materassi e microfono al chiodo (dice che lo farà nel 2000 in Rai, ma vatti a fidare), Mike Bongiorno il lungimirante, sospeso tra Fabio Fazio e La ruota della fortuna, com'è noto ha annunciato in pompa magna: «Insieme con mia moglie e i miei figli, Micky e Nicolò, ho fondato la Bongiorno productions, per dedicarmi dietro le quinte alla produzione di film, video, programmi e spot pubblicitari». Insomma, per farla breve: «Mi metto in proprio e faccio Tivù». Se a dirlo, in tempi di pressioni fiscali da taglieggio, è qualsiasi comune imprenditore ritenuto di buon senso, ci si preoccupa per la sua salute mentale. Quando invece a pensarci seriamente è il re dei tele-conduttori - spremitura ulivesca a parte -, qualcuno ci pensa ed inizia ad annusare l'affare. Tanto che la schiera dei cosiddetti Vip del piccolo schermo che hanno deciso di diventare manager di se stessi aprendo su e giù per lo Stivale tante piccole o grandi fabbriche dei sogni, si allunga ogni anno a vista d'occhio. Uno tra gli ultimi a tuffarsi sul mercato è stato proprio quel Gerry Scotti ora alle prese sia con l'estivo Forza Papà!, il sabato sera su Canale 5 accanto alla Venier, sia con la registrazione della nuova serie della sit-com Io e la mamma, sempre per l'ammiraglia Mediaset. Quarantun'anni anni compiuti il 7 agosto, 14 dei quali passati accumulando danari ed esperienza con una messe di contratti firmati in esclusiva per Fininvest prima e Mediaset più tardi, il nostro un bel giorno ha deciso di investire nel mezzo televisivo. Tant'è che con il suo rubicondo impresario, Giancarlo Fontana, ha acquistato ed attrezzato in quel di Cologno Monzese, letteralmente a due passi dal cuore dell'impero del Biscione, uno studio televisivo, il Michelangelo, tra i più grandi e tecnologicamente avanzati d'Europa. Con le società Good time e Fontana & associati, il conduttore vi realizza produzioni proprie e per conto terzi (come è stato per Super, la classifica di dischi settimanale legata a Sorrisi & canzoni) e lo affitta per programmi di Mediaset e di altre emittenti. «Non che avessi palate di soldi da investire - commenta prudente Scotti -: solo che da 5-6 anni guadagno almeno il doppio di quel che posso spendere, e avendo mantenuto pressoché inalterato il mio tenore di vita, ho messo da parte qualcosa decidendo di diventare anche imprenditore». «Quello studio - sorride il conduttore di origine pavese -, che è un ex capannone dove facevano trafilati e che ha una palazzina attigua, ci è costato circa 5 miliardi, chiavi in mano, e probabilmente finiremo di pagarlo nel 2001. Non importa, perché questo mi permette e mi permetterà di gestire in futuro la mia persona in maniera diversa: di produrre fiction, sport, sit-com - come Io e la mamma - e di non essere più uno schiavo di questo mestiere». In realtà l'uomo che (per ragioni pubblicitarie) adora riso e telefonini si dedica già da qualche tempo a questa attività alternativa. «Il Michelangelo studio - dice - viene affittato da tempo per convention, eventi speciali, spot, riprese televisive in genere, e ogni anno facciamo dalle 8 alle 10 puntate per la Tv svizzera. Chissà che non mi riesca un giorno, avvicinandosi il momento in cui smetterò di andare in video, di realizzare il sogno di sempre: un programma sul mondo della vela fatto costeggiando il Mediterraneo e le sue bellezze naturali». Scotti non è l'unico esempio di artista-imprenditore. Da anni prospera in quel di Roma la premiata ditta Costanzo-De Filippi, titolare di alcune società, tra cui Fascino e Fortuna audiovisivi, produttrice del Maurizio Costanzo Show e di una serie di programmi a costo medio-basso basati sulle chiacchiere di gente comune. Trasmissioni però ad altissima resa: dal passato Agenzia matrimoniale con Marta Flavi, sino ad Amici, Amici di sera e Uomini & donne, di e con Maria De Filippi, moglie del giornalista un tempo taglia forte. E se Marco Columbro - che non perde occasione per ricordare di essere di religione buddista e seguace del Dalai Lama - si autoproduce cassette sul Tibet, un altro che ha investito in televisione è Corrado Mantoni, il quale nasconde dietro la sigla Co.ri.ma. le proprie idee, ad esempio come autore del Tira & molla passato dalla conduzione di Paolo Bonolis a quella di Giampiero Ingrassia, realizzate con la moglie Marina Donato ed un tempo con lo scomparso fratello Riccardo. Anche Fabrizio Frizzi e il fratello Fabio (già direttore d'orchestra ne I guastafeste) fanno ditta con il nome di Frizzi brothers, mentre Fiorello è titolare di una società - battezzata guarda caso Flowers - che si occupa quasi in toto della sua immagine e nella quale lavora principalmente la sorella Catena, detta Katy. Oltre allo sfortunato Alberto Castagna con il suo Studio C, c'è Enrico Papi, telepaparazzo quasi pentito ma iscritto nel registro delle imprese con la Enrico Papi videoproduzioni. Un altro esempio eclatante è quello di Lorella Cuccarini e del marito Silvio Capitta, in arte Silvio Testi: oltre a gestire una società di produzione, la Triangle productions, che fa il bello e il cattivo tempo in Mediaset, i nostri sono titolari del marchio della maratona benefica 30 ore per la vita e dell'associazione collaterale 1000 ore per la vita, che organizza stabilmente analoghi eventi di solidarietà. E se Raffaella Carrà e Sergio Japino pare abbiano chiuso un duraturo legame sentimentale, il loro nome però continua e continuerà a comparire insieme in ditta come curatori di Furore, con Alessandro Greco, su Raidue e del prossimo Carràmba, che fortuna!, nuovo varietà del sabato sera di Raiuno legato alla Lotteria Italia. Insomma, Dio li fa e il modello 101 li accoppia.
(IL GIORNALE - AGOSTO 1998)
(IL GIORNALE - AGOSTO 1998)