Ha fatto il prevedibile terzo record d'ascolto (per forza, stavolta c'era anche tutto il pubblico leghista sintonizzato per il discorso-monologo - non chiamiamolo elenco - di Roberto Bobo Maroni), eppure la terza puntata di «Vieni via con me» è scivolata più volte, paurosamente, sulla china della melassa. Di quel politicamente corretto che non di rado risulterebbe stucchevole e insopportabile anche a un seminarista. Come lo spazio del cabarettista disabile, David Anzalone. Che sarà anche handicappato, ma purtroppo non fa particolarmente ridere. E per un comico non è cosa da poco. Molto buono il Roberto Saviano d'apertura, con il pezzo sulle ecomafie e la loro origine, e convincente - ma ha fatto di meglio - anche il maiuscolo, sarcastico Corrado Guzzanti.
Il salotto buono della sinistra apre al lunedì, piace alla gente che piace (e Fabio Fazio, politicamente trasversale e genuflesso, si bea per questo), è un programma forse più pensante che pensato, ma è anche un incredibile catalogo di luoghi comuni. Questo va detto, prima di addormentarsi davanti alla tv sentendosi tutti più buoni.
Il salotto buono della sinistra apre al lunedì, piace alla gente che piace (e Fabio Fazio, politicamente trasversale e genuflesso, si bea per questo), è un programma forse più pensante che pensato, ma è anche un incredibile catalogo di luoghi comuni. Questo va detto, prima di addormentarsi davanti alla tv sentendosi tutti più buoni.