LA GIURIA
Elio è il più spiazzante, il più bravo, il più competente. Vestiti a parte, questa volta ha rinunciato alle macchiette, vuole fare sul serio e non teme di andare controcorrente. Se la prende con il pubblico a casa per i Televoti che mandano al massacro, spesso, le voci migliori, e se ci sono rilievi tecnici da fare, li fa. Senza la paura di essere detestato o le tentazioni demagogiche che spesso assalgono Anna Tatangelo e talvolta stuzzicano Enrico Ruggeri. Mara Maionchi, invece, è un mondo a sé. Una di quelle buone cose di pessimo gusto di gozzaniana memoria.
I CONCORRENTI
Eliminate Sofia (la più bella) e Alessandra, sul palco restano l'energico Ruggero, mini-cantante già con grinta e carattere non indifferenti, e personaggi come i Kymera, ancora in gara solo grazie al buonismo televisivo che tradizionalmente premia il diverso: dai gay conclamati alla balbuzie del pur emozionante Stefano. Il pubblico va in delirio per lui e i giurati ammutoliscono. Chi tocca, muore. Manuela è la ragazza tecnicamente più preparata, sa di esserlo, e sa anche di dover rimuovere una patina di freddezza che si porta appresso. Per questo ogni tanto simula pianti e commozioni.
E se i Borghi Bros rientrano nel novero dei senza infamia e senza lode (già meglio gli Effetto Doppler), il bel Davide - peraltro sufficientemente preparato - sembra fatto apposta per titillare il pubblico adolescenziale. Ancor più della scatenata Dorina, l'unica albanese non arrivata in Italia per mare (puro argento vivo), la mia preferita resta Nathalie. Voce, temperamento e tecnica senza sguaiatezza, parla come Lorella Cuccarini ma canta divinamente.
Nevruz meriterebbe un volume dell'enciclopedia britannica. Sinceramente convinto di essere un artista del quale il Paese non può fare a meno, alla fine riesce a convincere anche te. Tra una smorfia alla Piero Pelù (prima maniera) e un boa di struzzo che neanche nel Vizietto. Con il rischio del T.S.O. sempre in agguato. Facchinetti, nel caso, pensaci tu.