I fotografi sono gente strana. Quelli di «Sorrisi», ovviamente, un po’ di più. Il nostro Indiana Jones alla ricerca dello scatto perduto, pretenderebbe di far salire Elisabetta Canalis anche sul tetto del teatro di posa dove sono state realizzate le immagini che accompagnano questo articolo. Lei accetta, ma quando vede la lunga scala esterna d’emergenza sulla quale si dovrebbe arrampicare, roba da action movie americano, pronuncia prima un sì, poi un no, poi un nì e infine un no deciso. «Ho le spalle lussate. A me si lussano le spalle anche quando dormo» dice. «E poi soffro di vertigini: a 17 anni mi tuffai da 15 metri cadendo male, mi portarono via e pensai di restare paralizzata. Ancora oggi, sogno di cadere nel vuoto. È terribile».
Elisabetta, ha dimenticato che la sua carriera cominciò proprio da un’intervista che le feci per «Sorrisi» insieme con la su amica l’altra neo Velina di «Striscia», Maddalena Corvaglia?
«E chissà che ora con questa non si apra la mia nuova era! Mi ricordo bene: a Montecarlo, settembre 1999. Lei mi porta fortuna, venga qui, si faccia toccare...».
Prego, con comodo. Ma ci dica: com’è cambiata, in questi anni?
«Ero più spensierata, più ingenua».
Lei è mai stata ingenua?
«Si vede che non mi conosce. Lo sono anche oggi. Essendo ottimista, mi fido delle persone e rimango fregata. Ma non rinuncerò a esserlo. E poi mi serve una via di fuga in testa».
Ovvero?
«Devo ripetermi che potrei smettere questo lavoro anche domani stesso. E non è detto che non lo faccia. Sono così: libera e indipendente in tutto».
Ha capito intanto che cosa sa fare?
«Dopo aver puntato molto sull’aspetto fisico, ora mi piace ridere e far ridere. Ho fatto scelte più di nicchia, come “Love bugs”, le prese in giro della Gialappa’s band...».
È per questo che a settembre debutterà come conduttrice accanto a Gene Gnocchi, su Raidue?
«Sì, è ufficiale. Hanno voluto proprio me, e ne sono orgogliosa. Sarà una seconda serata, forse si chiamerà ancora “Artù”, o qualcosa di simile».
E poi c’è «Medici miei», la nuova sitcom Mediaset che vedremo in autunno o all’inizio del 2009.
«È la parodia di tutte le serie che si vedono in tv su medici, ospedali, corsie d’emerganza, fra “E.R.”, “Dr. House” e il resto. Scordiamoci la solita fiction buonista targata Mediaset: questo lavoro è cinico, a tratti cattivo, irriverente, demenziale. Da morire dal ridere».
Qual è il suo ruolo?
«Vicky, dottoressa laureata per conoscenze, che lavora in ospedale perché lo zio è direttore. Aspetta le 17 per scappare a farsi i fatti propri, vestita sempre come a un gala, non sa niente di medicina».
Ovviamente piena di corteggiatori...
«Sì, ma non ci fa caso: li vede un po’ come sfigati. Ma è simpatica, il suo arrivismo viene sempre smascherato».
Uomini. Meglio prestanti o sognanti?
«Sognanti no, meglio razionali. Se non mi dà alternativa...».
Sempre spendenti, comunque.
«Beh, per la verità in passato ho quasi sempre trovato uomini per i quali dovevo spendere io».
Il suo curriculum sentimentale però ci porta ai calciatori. Ora sta con Reginaldo, che gioca nel Parma.
«I calciatori sono quelli finiti sui giornali: alla mia età qualche storia l’ho avuta, gliel’assicuro, anche con chi sportivo non era. Preferisco non parlare della mia vita privata, ma ora sono felice e fidanzata. Sì, con uno sportivo».
C’è chi scrive che lei sia anche incinta.
«Non mi faccia commentare certe invenzioni».
Non si sente in colpa nei confronti di tutte quelle categorie che trascura: dai fruttivendoli agli imbianchini, agli avvocati...
«Per forza: lei si basa sui giornaletti di gossip, che si sono concentrati solo sui famosi e che nel 90% dei casi hanno scritto stupidaggini colossali. Di altri non si è mai saputo».
Ora il suo ex storico, Bobo Vieri, sta con Melissa Satta, Velina uscente. Le Veline more devono avere per contratto una storia con Vieri?
«No, anzi: Antonio Ricci avrebbe pagato per non farci fidanzare con qualche calciatore».
Mai fatto volontariato?
«Faccio molto per i canili. E sarei pronta per una campagna, anche subito, contro la caccia e le pellicce».
Vanno di moda le showgirl che si riciclano come giornaliste. Mai tentata?
«Sogno di fare un’inchiesta sulle suore di clausura. Vorrei essere una mosca e chiudermi in convento per una settimana per vedere che cosa fanno davvero. Non possono coltivare solo l’orticello».
Una vita molto diversa dalla sua, dalla nostra, si immagina.
«Appunto, sono curiosa. Mi iscrissi all’Università con indirizzo giornalismo, ma poi c’è stata la tv. Però ammetterà che le showgirl giornaliste sono una bella vendetta nei vostri confronti: vi possono bacchettare».
Detesta la categoria?
«No. Mi infastisce però il metodo di qualcuno: carpire la tua fiducia per farti dire qualcosa di più,e poi utilizzarla estrapolandola dal contesto. Una facile scorrettezza. Comunque per un’ex showgirl è difficile anche fare politica».
Sta dicendo che sogna di diventare la nuova Mara Carfagna?
«No: i politici, sempre sotto scorta, fanno una vita infelice, sacrificata e, credo, molto noiosa. Mi lamento io della vita che faccio, figurarsi un politico».
Perché, lei detesta la polarità?
«La popolarità è ciò che mi fa andare avanti e che decreta il mio successo, ma è anche ciò che mi farà smettere di fare questo lavoro».
All’addio a «Controcampo», su Italia 1, ha pianto. Fine del servizio militare?
«Della scuola, forse. In questi cinque anni Sandro Piccinini ha creduto tanto in me, oltre all’immagine di bellona. Un bel rapporto. Non ho saputo trattenere le lacrime».
Lei è vergine ascendente scorpione: è vero che quando la vede, l’astrologo Branko tocca ferro?
«Dai, nooooo... Veramente?».
Ma sto scherzando...
«Meno male, a me piace molto Branko! Ci siamo trovati da Costanzo, una volta, e mi ha fatto una scheda accurata».
Lo ammetta, almeno come oroscopo è messa male.
«Ma non è vero... Sono pignolissima, come ogni vergine, ma anche capace di attaccarmi a una persona, sincera. Se so di essere amata, do molto. Non cerco più le storie distruttive, come una volta; le persone che mi annientavano. Per capirci qualcosa, cerchi “Sfigology”».
Caspita, e che cos’è?
«Un libro di Hazel Dixon-Cooper, a metà fra numerologia e astrologia. Sorprendente. Lo leggi e ti ci ritrovi. Dice che la vergine è ossessionata da integratori e bustine - io prenderò 500 pillole al giorno -, e simile a quella regina alla quale si presentavano centinaia di pretendenti, ma che alla fine rimase sola perché non trovava nessuno che considerava alla sua altezza».
Con chi ha passato la serata più bella della sua vita?
«Una d’estate, avevo 17-18 anni, in Sardegna, con le mie tre amiche del cuore. Oggi una fa l’agronoma, l’altra l’anestesista e una si deve ancora laureare. Facevamo l’autostop da casa alla spiaggia. E poi tutte insieme pronte al blitz, di notte, tirando gavettoni alle famiglie che affittavano le case».
Però. Il 12 settembre compirà 30 anni. Grande festa o mesta commemorazione?
«Mi dica lei che cosa c’è da festeggiare! Sognavo tanto di crescere, ora che sono indipendente e cresciuta faccio 30 anni e mi girano le palle».
Ho diversi amici che si farebbero alzare la rata del mutuo per essere qui al mio posto. Che effetto le fa?
«Bello, gratificante. A volte rischi di abituartici, però, ed è sbagliato. Tanti mi idealizzano, e penso che sbaglino. Cerco di vivere comunque la cosa con un certo distacco, perché se la prendi sul serio il passo successivo è parlare da sola».
Lei è testimonial Tim. Se faccio una ricarica da 250 euro, mi invita a cena?
«Sbaglia, non lo sono più. Ora può ricaricare con chi vuole».