mercoledì 23 giugno 2010

FRANCESCO TRICARICO * «MORANDI? DOVREBBERO FARLO CAVALIERE O COMMENDATORE»

Lo schivo Francesco Tricarico alla corte di Gianni Morandi è un esercizio di straniante poesia. Come quel tale capitato per caso nel più grande ristorante emiliano, al cospetto di un «oste» navigato ed entusiasta. Siede a tavola, ascolta attento il menu dalle mille, sfiziose portate, ma in realtà non ha ancora capito se ha fame. «Lui è un grande ma è fatto così: sta sempre qualche passo indietro» dice l’eterno Gianni. Che si gode beato il «crash» artistico. E Francesco, di rimando: «Gianni è un monumento di simpatia e comunicativa. Vederlo parlare è una scuola, per me che sono un po’ più riservato. Ho molto da imparare».
Il cantautore milanese, premio della critica a Sanremo 2008 con «Vita tranquilla», ha scritto per Morandi «Un altro mondo», pezzo romantico che già rimbalza in radio e che fa parte del nuovo, triplo cd-raccolta dell’interprete di Monghidoro, «Ancora... Grazie a tutti», in uscita il 3 ottobre con 48 canzoni. «Lo scorso anno abbiamo pubblicato il primo “Grazie a tutti”» dice Gianni «e con le sue 320 mila copie ci ha dato grandi soddisfazioni. Bisognava battere ancora il ferro. E poi avevo altro materiale. Per esempio “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno, che è il pezzo col quale apro i miei spettacoli; e “Non ti dimenticherò” di Ramazzotti, che incisi in duetto con Alexia, ma lei cantava in inglese e io in italiano; volevo rifarla arrangiata da Celso Valli; infine, soprattutto, “Che sarà” dei Ricchi e poveri che in realtà l’autore, Franco Migliacci, nel ‘70 propose prima a me. C’era l’atmosfera di paese, e mi piaceva, ma la rifiutai perché il ritornello aveva assonanza con il “Que sera sera” di Doris Day, la canticchiava mio padre, mi sembrava già sentita. Migliacci mi sfotte ancora per quel no. Poi ci sono cose come “1950” di Minghi, “La storia” di Francesco De Gregori, persino “Tu che m’hai preso il cuor”. Nella mia carriera credo di aver inciso 480 canzoni...».
Il primo verso di «Un altro mondo» è una citazione più che mirata: «Ognuno pensa solo a se stesso», che rimanda a un classico morandiano: «Scende la pioggia». «È la storia di un incontro e di una crisi» dice Tricarico. «Lui è triste e chiede a lei un’altra opportunità per riscattarsi. In una storia dove, come accade spesso, si cade nella routine. Gianni  mi ha chiesto una canzone, e gli ho scritto questa. Sono onorato di aver lavorato per lui: lo ascoltavo già da piccolo in “Sei forte papà”, quella del famoso gufo con gli occhiali. Visto che qui in Italia non esistono i baronetti, secondo me dovrebbero farlo non cavaliere o commendatore, ma almeno principe. Dovrebbero dargli un titolo nobiliare, insomma». Morandi si schermisce («Non esageriamo») ma coglie lo spunto al volo: «Beh, in realtà commendatore lo sono già, ma non l’ho mai detto perché non è che la cosa mi faccia impazzire... Capirai, “Commendator Morandi...”. No, lasciamo perdere».
E mentre Francesco attende paziente nuove ispirazioni («Scrivo ma non ho ancora la data per una nuova uscita»), Gianni lo appoggia: «È ancora uno di quelli che lavorano solo quando hanno qualcosa da dire, non per tener fede alle scadenze. Ha scritto un grande pezzo anche per Celentano, “La situazione non è buona”. Quanto a me, spero di uscire il prossimo anno con un album di inediti. Il materiale non manca, ma ora non ho tempo: riparto col tour  il 14-15 novembre da Perugia. Anche la tv ogni tanto mi cerca, ma ora è meglio fare l’ospite. Non ho il terrore di un eventuale flop, ne ho avuti ma per fortuna anche grossi successi. Però è sempre più difficile fare ascolti, e il timore di sbagliare quando si esce con un disco o uno show, c’è sempre».
Se nel 1963 Morandi andava «a 100 all’ora», qual è oggi la sua velocità di crociera? «Per quegli anni, notevole» dice. «Oggi mi sento più rilassato, guido piano. Anzi, sto seduto dietro e telefono; in genere lo fanno altri per me. E poi con i comuni senza l’Ici e le casse vuote, le multe sono ovunque in agguato. Mi regolo così: se passo da Fidenza e Fidenza mi è antipatica, vado pianissimo. Se Lodi mi fa simpatia, accelero un po’ e regalo qualche euro a Lodi».

(TV SORRISI E CANZONI - SETTEMBRE 2008)

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