Se si lascia cadere una formica dalla Tour Eiffel, muore o sopravvive? A questo e ad altri inquietanti interrogativi, risponde il nuovo «Fenomenal», quattro puntate dal 6 maggio in prima serata su Italia 1. Padrone della scena, Teo Mammucari, che interagisce con sei vip disposti a mettere alla prova il proprio scientifico sapere.
Teo, ne parlano come di una specie di «Giochi senza frontiere»…
«Ma chi l’ha detta, ‘sta scemata? Si faccia mandare il comunicato stampa».
L’ha scritta un blog. La cartella stampa l’ho qui davanti. Parla anche di un gioco con risposte multiple. Come il «Milionario»?
«Mannò, non c’entra niente. In due parole: non c’è gara tra i vip. Siedono per un talk insieme a me. Faccio il mattatore, gioco con loro e li faccio parlare, mi scateno e scopriamo insieme al pubblico i misteri della scienza».
Un format francese adattato da Fatma Ruffini. Questa è giusta, almeno?
«Sì, questa è buona. Fatma per convincermi a farlo mi ha detto: “Sarà il tuo vero Cultura moderna”. Sto faticando da molto per mettere insieme questo show, ma ora, come dice il direttore di Italia 1 Luca Tiraboschi, “Teo is Back”, Teo è tornato».
I vip, in genere, sono preparati?
«Parliamo di cose molto strane, impossibili da sapere. Uno scienziato o un fenomeno, appunto, può conoscerle».
Per esempio?
«Se lancio un bicchiere per 20 metri, che cosa succede? Si rompe, dirà lei. Invece no, se si usano certi accorgimenti».
È dispiaciuto di non condurre «Velone», quest’estate?
«Mannò, in definitiva è un sollievo...».
Perché?
«Non amo ripetermi, e se Ricci me lo avesse chiesto, gli avrei detto sì; con lui c’è sempre da imparare».
Però preferisce fare cose nuove...
«Come questa. Nella mia carriera, su 12 produzioni, 8 erano programmi nuovi. È il mio piccolo vanto».
Mammucari, il nuovo che avanza.
«È vero. Quando in tv vogliono qualcosa di nuovo, alla fine chiamano me. Come mai ‘sta cosa?».
Considera «Libero» (Raidue) il suo capolavoro?
«Sì, è il prodotto al quale sono più affezionato. E a tarda notte, ti sbizzarisci. Ma anche a Scherzi a parte non mi sono comportato male».
Qual è il suo Quoziente di Intelligenza?
«Ma le pare una domanda intelligente?».
Sta per fare uno show che si basa sulle intuizioni, ci sono i test per misurarlo, pensavo l’avesse fatto...
«Aaah, in quel senso... No, io sulla scienza sono una schiappa. Vado forte su musica e arte storica: ho preso casa a Roma in piazza Navona per vedere la cupola del Borromini. Amo molto l'arte, e mi piace accomagnare gli amici in giro per Roma facendo da cicerone».
Teo, ne parlano come di una specie di «Giochi senza frontiere»…
«Ma chi l’ha detta, ‘sta scemata? Si faccia mandare il comunicato stampa».
L’ha scritta un blog. La cartella stampa l’ho qui davanti. Parla anche di un gioco con risposte multiple. Come il «Milionario»?
«Mannò, non c’entra niente. In due parole: non c’è gara tra i vip. Siedono per un talk insieme a me. Faccio il mattatore, gioco con loro e li faccio parlare, mi scateno e scopriamo insieme al pubblico i misteri della scienza».
Un format francese adattato da Fatma Ruffini. Questa è giusta, almeno?
«Sì, questa è buona. Fatma per convincermi a farlo mi ha detto: “Sarà il tuo vero Cultura moderna”. Sto faticando da molto per mettere insieme questo show, ma ora, come dice il direttore di Italia 1 Luca Tiraboschi, “Teo is Back”, Teo è tornato».
I vip, in genere, sono preparati?
«Parliamo di cose molto strane, impossibili da sapere. Uno scienziato o un fenomeno, appunto, può conoscerle».
Per esempio?
«Se lancio un bicchiere per 20 metri, che cosa succede? Si rompe, dirà lei. Invece no, se si usano certi accorgimenti».
È dispiaciuto di non condurre «Velone», quest’estate?
«Mannò, in definitiva è un sollievo...».
Perché?
«Non amo ripetermi, e se Ricci me lo avesse chiesto, gli avrei detto sì; con lui c’è sempre da imparare».
Però preferisce fare cose nuove...
«Come questa. Nella mia carriera, su 12 produzioni, 8 erano programmi nuovi. È il mio piccolo vanto».
Mammucari, il nuovo che avanza.
«È vero. Quando in tv vogliono qualcosa di nuovo, alla fine chiamano me. Come mai ‘sta cosa?».
Considera «Libero» (Raidue) il suo capolavoro?
«Sì, è il prodotto al quale sono più affezionato. E a tarda notte, ti sbizzarisci. Ma anche a Scherzi a parte non mi sono comportato male».
Qual è il suo Quoziente di Intelligenza?
«Ma le pare una domanda intelligente?».
Sta per fare uno show che si basa sulle intuizioni, ci sono i test per misurarlo, pensavo l’avesse fatto...
«Aaah, in quel senso... No, io sulla scienza sono una schiappa. Vado forte su musica e arte storica: ho preso casa a Roma in piazza Navona per vedere la cupola del Borromini. Amo molto l'arte, e mi piace accomagnare gli amici in giro per Roma facendo da cicerone».