Pippo Baudo che va da Fabio Fazio a «Che tempo che fa» a dire che il prossimo anno - pur di tornare in video in Rai - andrebbe in onda «anche senza contratto» (ovvero gratis) sembra una boutade ma è la quintessenza del baudismo.
Quel che a Viale Mazzini non hanno mai capito fino in fondo è che il Pippone nazionale, da sempre, pur di vedere accesa su di sé quella benedetta lucina rossa della telecamera, avrebbe prestato la propria opera anche senza prendere una lira. Oggi, un euro. Pensa a quanti soldi risparmiati per i poveri contribuenti.
L'approccio baudesco ai rapporti interni è sempre stato diverso da quello degli altri grandi vecchi del video: più integrati al sistema Raimondo Vianello e Corrado, più polemico e attaccato al pillaro Mike Bongiorno (che infatti negli ultimi anni non godeva della simpatia dei vertici Mediaset), più tentacolare Maurizio Costanzo, che infatti si è piazzato in Rai portando via quote di potere e visibilità a Pippo. L'ultimo cavaliere del video. L'uomo che inventò la televisione e che oggi andrebbe in onda gratis.