Il primo «Grande Fratello»? È «quello che non si scorda mai». Romanticamente concordi, nonostante il vistoso successo del loro attuale «Mai dire GF», che viaggia a rimorchio dei fasti della nona edizione del reality, i tre della Gialappa’s non hanno dubbi. Le imprese di Pietro Taricone, Cristina Plevani e Marina La Rosa avevano un altro sapore. Più delle scalmane di Federica, dei muti stupori di Marcello, persino delle plastiche protuberanze di Cristina. «Senza dubbio ci danno molto materiale, è un buon cast» dicono Marco Santin, Giorgio Gherarducci e Carlo Taranto. «Ma oggi i concorrenti si atteggiano, entrano nella Casa già preparati, sanno che parleranno e parleremo di loro. All’inizio era tutto più genuino, c’era persino la curiosità di sapere se il programma avesse audience, oppure no».
La task-force dei «gialappi» (il nome d’arte viene da una pianta messicana dal forte potere lassativo) si muove tra redazione, sala trucco e un piccolo studio incastonati nel quartier generale Mediaset di Cologno Monzese. Per tutta la settimana, 14 persone sezionano ogni sproloquio o forma di vita compaia sotto gli occhi del GF9. Fornendo un montaggio ragionato (e sottotitolato) di materiale prezioso che servirà ai tre Commentatori per i loro sfottò. Il lunedì, verso le 14, quelle stanze prendono vita. I «gialappi» arrivano alla spicciolata ed esaminano i primi video. I comici - che in settimana hanno lavorato sulle parodie scritte da Taranto-Santin-Gherarducci insieme con Piero Guerrera ed Enzo Santin, fratello di Marco -, si fiondano in sala trucco. Lì è fondamentale il lavoro di rifinitura sulle voci, le maschere e i tic dei personaggi fatto con la supervisione di Enzo. Pronto a giocare di sponda con la romana Virginia Raffaele, che veste (o sveste) i panni di Cristina e Federica. Virginia, voce duttilissima e simpatia innata, va tenuta d’occhio: ha i numeri per diventare la nuova Paola Cortellesi. Intanto, anche Gigi & Ross (rispettivamente Nicola e Ferdi) e Andrea Di Marco (Gerry) provano le loro creature. Verso le 16 si scende in studio con la scaletta sett’occhio. Il confessionale è un passo dal bunker nel quale si chiudono i gialappi per iniziare i doppiaggi dei filmati. Un lavoro di minuzioso taglia e cuci fatto appoggiandosi all’orecchio e alla mano del regista Andrea Fantonelli. «Un po’ si improvvisa» dice Marco Santin «un po’ di battute ce le prepariamo durante le prove. Cerchiamo di non parlarci addosso, e a volte purtroppo succede, nonostante l’esperienza, ma può capita che un commento che aveva preparato uno, lo faccia poi un altro di noi. Senza problemi. Caso più unico che raro, direi. Qual che conta è il risultato».
A seguire, vengono registrate le parodie da confessionale all’insegna del botta e risposta con gli imitatori. «Qualche personaggio lo imbrocchiamo subito» dice Santin «altri invece vanno “aggiustati”, sistemati. Capita che siano perfetti a prima vista, e che diventino improponibili per colpa delle luci in studio. Non c’è una regola». Dal momento che si tratta di un work in progress giocato sul filo, nel pomeriggio un sms avvisa la produzione sugli sviluppi del Televoto del GF9. Si sa per esperienza che il nome dell’eliminato difficilmente cambierà durante lo show di Canale 5. E ciò consente agli autori di preparare freschissimi montaggi ad hoc sulla vittima designata. Tutto il lavoro termina attorno alle 19,30, momento della pausa mensa. A seguire, visione collettiva delle prodezze di miss Marcuzzi e dei suoi ragazzi. La diretta su Italia 1 parte a mezzanotte, ma a questo punto - come si può facilmente intuire - i pezzi del puzzle vanno soltanto inseriti e fatti combaciare.
(TV SORRISI E CANZONI - FEBBRAIO 2009)
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