lunedì 26 aprile 2010

MILANO MARITTIMA * IL DOPO SPIAGGIA ALLO «ZOUK SANTANA», TRASPORTATI DALL'ONDA

Si fa presto a dire street bar. Un po' di gente per strada, da bere, quattro stuzzichini, le immancabili cubiste.
La storia diventa decisamente più complessa quando si parla di Zouk Santana. A Milano Marittima, quattro passi dal Pineta (per il Papeete cercate altrove) il divertimento diventa filosofia di vita. La nightlife è strategia commerciale che si mescola alla schiettezza romagnola. Come in un gioco di ruolo, tutto il personale dello Zouk, sopra un tappeto sonoro che fa pum pum ma (di norma e grazie a Dio) non rincoglionisce, ha un compito preciso. Le cubiste - tutto fuorché inavvicinabili - non sono modelle ma ragazze poco più che normali. La loro cifra è quella di avere l'aria della tipa che te la può dare da un momento all'altro, con constatazione amichevole. Poi magari non è così, ovvio, ma l'importante è crederci. Basta che il gioco (il sogno) regga. E i barman si alternano alle barwoman, scelte con cura in modo da essere se possibile più carine delle cubiste. Perché se tampini la cubista, non ci guadagna nessuno. Se tampini la barista, aumenta vertiginosamene il numero delle consumazioni (8 euro). Altro discorso meritano le vocalist, col bollino blu, stile «Antica Gnoccheria del Corso». Unica nota di demerito, il buffet un po' troppo salato. Perché se mangi, poi fai anche il piacere di bere (ancora) qualcosa. Vedi sopra. 
Tra bolle di sapone sparate nell'aria e ragazzotti a torso nudo che si arrampicano sui cartelli stradali, la serata vola. Io ho provato, dopo 3 cuba libre e un prosecchino, a lasciarmi trasportare dall'onda. Funziona. E adesso in strada, allo Zouk, ci torno col patentino.

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