L'aspra campagna elettorale per le Regionali 2010 (28-29 marzo) evidenzia i due diversi, antitetici approcci degli schieramenti in campo alla comunicazione e alla propaganda politica.
Da una parte il rassicurante modello Berlusconi: piazza San Giovanni, a Roma, assiepata e «leccata» come lo studio televisivo di «Ok, il prezzo è giusto»: luci perfette, prime file curatissime e adoranti in favore di telecamera, bandiere del Pdl identiche e intonse, quasi innaturali, distribuite a tutti i presenti. Un impianto decisamene all'americana, come piace a Silvio. Dietro il quale campeggiava lo slogan: «L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio». Frase che per la cronaca non hanno pronunciato Olindo Romano & Rosa Bazzi, ma che è il titolo dell'ultimo libro del Premier. Peccato per le polemiche sulle presenze, che hanno rovinato la festa al Cavaliere: 150.000 secondo la Questura (ora strenuamente difesa da Maroni), un milione stando all'iperbolico Silvio. Che come al solito non si è fatto mancare niente: dal «Patto per Libertà» (recitato in coro da tutti i candidati alla presidenza delle regioni, sul modello del Giuramento di Pontida, Lega Nord docet), alla nomina dei «Missionari per la Libertà e la Verità». Per finire con «Sconfiggeremo anche il cancro». Che ha lasciato un po' tutti basiti. «Ad agosto tutti gratis su Marte» se lo giocherà forse al prossimo giro.
