lunedì 15 marzo 2010

MINA * SPARITA PERCHE' NON SOPPORTAVA PIU' IL PUBBLICO

Mina che il 25 marzo compie 70 anni non è solo l’occasione per festeggiare, ma anche quella per fare un po’ di luce sulla storia della più grande desaparecida (di successo) della storia della musica leggera italiana. Forse mondiale. Un caso più unico che raro di sottrazione che moltiplica le vendite. Almeno così è stato, per tanti anni, sull’onda di album curati dal figlio Massimiliano Pani che mescolavano sapientemente cover e inediti.
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Molti ritengono che la nostra maggiore interprete abbia abbandonato le scene, con un memorabile concerto tenutosi il 23 agosto 1978 sul palco di Bussoladomani, a Viareggio, per il pessimo rapporto che aveva con la propria immagine. O meglio, con la bilancia. Quella ciccia assassina che non reggi (psicologicamente) e che ti rende insopportabile stare sotto i riflettori.
La realtà sarebbe invece ben diversa, come rimanda da anni il tam tam dietro le quinte (corroborato da ottime fonti e come riporto nel mio libro «Il peggio della diretta», pubblicato per Mondadori, e disponibile anche in eBook): Mina se ne è andata perché non sopportava più il pubblico, l’invadenza dei fans, l’assedio davanti al camerino, il dover cantare una canzone mentre una platea intera intonava sulla sua voce lo stesso ritornello. Snobismo? Forse. Forse una punta d’esaurimento. Che, intendiamoci, può capitare. Schiacciata non dai chili di troppo, ma dal proprio mito. Molto più pesante. E così ha deciso di continuare a coltivarlo in solitudine, sparendo per poter apparire.

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