Max, anche lei si mette a regalare sogni a chi vuole entrare nel mondo dello spettacolo?
«No, piano. A “Stasera è la tua sera” non illudiamo nessuno: uno che fa il panettiere viene da noi, gli mettiamo a disposizione i migliori tecnici, studi e insegnanti su piazza, realizza il suo sogno e il giorno dopo torna a fare il panettiere».
I talent show come «Amici» e «X-Factor» invece creano illusioni?
«Non credo facciano apertamente false promesse, però si genera l’aspettativa di un successo che può non arrivare. E poi tutti questi concorrenti, anche alle prime armi, li vedo così incredibilmente sicuri sul palco… Troppo».
Qualcuno ce la fa…
«Qualcuno, ma non è detto che duri. Occhio alla saturazione, perché talent uccide talent».
Si spieghi meglio.
«Se ogni anno c’è una nuova edizione di almeno un paio di grossi talent, arrivano sul mercato alcune facce nuove destinate a perdersi per strada in tempi brevi, perché la discografia, già in crisi, le rimpiazzerà con altre facce nuove l’anno dopo. Il mercato non può reggere tutti questi nuovi ingressi. Si dovrà fare un passo indietro, prima o poi».
Difficile. Questi programmi hanno il pregio di costare poco…
«Non è solo un problema di costi. Ma il rischio della saturazione è già evidente: lei ricorda il nome del primo vincitore di “Amici”?».
Dopo i pacchi di «Affari tuoi», si sente di affermare che il suo nuovo show non sarà un pacco?
«Ce la metterò tutta. Avevo segnalato io a Endemol questo format della Bbc, e sto mettendo una passione infinita nel prepararlo».
A prima vista sta fra «Carràmba», «Il Grande Bluff» e «Il treno dei desideri»…
«Non starei a fare paragoni, anche se ormai in tv non si inventa più niente, le contaminazioni possono essere tante».
«Striscia» attacca spesso «Affari tuoi» per sospetti di manipolazione del gioco. Che cosa risponde?
«Che sono soltanto un conduttore, innanzitutto. Ma posso assicurare che se avessi notato qualcosa che non andava, me ne sarei andato seduta stante. Prima di me l’hanno presentato Paolo Bonolis, Pupo, Antonella Clerici e Flavio Insinna. Se fossimo tutti d’accordo, disonesti e collusi, sarebbe la più grande associazione a delinquere della storia della tv».
Il prossimo anno, ci sarà ancora lei?
«La tv è mercato: il programma funziona, il direttore di Raiuno mi ha lusingato confermandomi la sua fiducia. Noi siamo gregari. Il nostro compito è lanciare bene i programmi che seguono».
Si sente arrivato?
«È una parola grossa. Però per la prima volta ho la sensazione di aver trovato anch’io una mia piccola dimensione nella tv importante».
Ha l’ossessione degli ascolti?
«Ogni mattina alle 10 mi arriva un sms con i dati, ma ora non lo guardo più, diventa un incubo. Faccio la media a fine mese».
(TV SORRISI E CANZONI - MARZO 2010)