Una carezza e uno schiaffo. Proprio mentre gioiscono per essere state riconfermate da Antonio Ricci nel cast della prossima edizione di «Striscia la notizia», le due Veline in carica, la mora Federica Nargi e la bionda Costanza Caracciolo (insieme nella foto), incassano un colpo dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Definita scherzosamente «Velina» dal premier Silvio Berlusconi, ha ribattuto: «Io una Velina? Preferisco essere considerata una persona seria». E anche se poi smorza i toni («Non ho niente contro di loro...»), resta il retrogusto di un giudizio un po’ sprezzante nei confronti di una categoria certo ad alta visibilità mediatica ma - tutto sommato - vulnerabile.
Stavolta, però, a sorpresa, invece di restare zitte come il loro ruolo spesso impone, le due acerbe bellezze del tg satirico di Canale 5 rispondono al fuoco: «Perché, le Veline non possono forse essere serie?» si domanda la siciliana Costanza. «Siamo ragazze semplici e con un cervello. Opinioni così si basano su vecchi pregiudizi, su un’idea sbagliata che qualcuno si può fare di noi. E poi, dai, basta con questa storia delle Veline sceme...». Le fa eco la romana Federica: «Una Velina è una bella ragazza che può avere anche un cervello e una testa pensante. Generalizzare è sempre sbagliato».
Fare di tutta l’erba (vallettistica) un solo fascio è un’abitudine vecchia quanto il tv color. Tant’è che il termine «Velina» utilizzato in senso spregiativo ricorre spesso in cronaca. Si parli di intercettazioni malandrine o di belle ragazze di spettacolo sbattute in prima pagina, la sintesi giornalistica rimanda quasi sempre, ossessivamente, a quella parola. Ovvero alle due vestali di «Striscia», diventate simbolo di un mondo. Potrebbe quasi essere motivo di vanto, se tutto ciò non nascondesse, spesso, un velato insulto. «È semplice: siamo diventate una categoria» prosegue Costanza. «E visto che ora siamo in carica noi, ci tocca prendere tutte le critiche e le allusioni. Ma in televisione ci sono Letterine, Letteronze, Vitamine, Schedine... Tutte ragazze che fanno in sostanza il nostro stesso lavoro. Eppure quando si deve definire una ragazza che fa tv, nel bene e nel male, chissà perché, diventa sempre Velina».
Riconfermate, dicevamo. «Striscia» chiuderà il sei giugno per riaprire a settembre. E come al solito «papà» Ricci ha tenuto le sue ragazze col fiato sospeso fino alla fine. «L’avevamo sentito dire, ci speravamo, ma ora è arrivata una lettera a casa ed è stato annunciato anche in trasmissione» dice Federica. «Felicissime, dopo la notizia abbiamo radunato alcuni amici per andare insieme a festeggiare in un locale. Intanto piovevano telefonate di congratulazioni da parenti e conoscenti». Oltre alle prove per gli stacchetti, Costanza e Federica fanno «due ore di dizione al giorno» e lavorano con in testa un modello: «Elisabetta Canalis e Maddalena Corvaglia». «Sono state loro le migliori in assoluto» dicono all’unisono. «Per semplicità, naturalezza, efficacia. Poter diventare così sarebbe un sogno». In mancanza di quello, o come sviluppo alternativo di una carriera che necessariamente può vivere di alti e bassi, studiano «recitazione». Perché il sogno di sfondare nel cinema, in fondo, c’è sempre. Intanto, spenti i riflettori della tv, loro che a Milano vivono «in due appartamenti diversi, anche se poi stiamo sempre insieme», tornano dalle rispettive famiglie a Roma e in Sicilia. In vista di «una vacanza estiva da fare insieme, non abbiamo ancora deciso bene quando e dove». L’importante è tenere ben presenti, per l’autunno, i precetti di Antonio Ricci: «Studiare e impegnarsi seriamente». Nella vita tocca sgomitare, e c’è persino il rischio che qualcuno ti dia della Velina mettendoti in condizione di doverti difendere. Ma queste ragazze sono immuni da difetti? Per scoprirlo, non resta che l’autocertificazione. Federica a proposito di Costanza: «Ha la testa durissima. È molto ostinata». Costanza su Federica: «È troppo emotiva. Insieme però ci compensiamo».
(TV SORRISI E CANZONI - MAGGIO 2009)
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