Imbarazzante debutto col crash (a fine puntata) per la settima edizione de "L'isola dei famosi". A farne le spese è stato il rugbista Dennis Dallan, insaccatosi in appena un metro e mezzo d'acqua dopo il tradizionale lancio dall'elicottero dei naufraghi. Il velivolo viaggiava a circa 10 metri d'altezza, e un errore del pilota o "lo spostarsi di una boa a causa del vento", come ha detto Simona Ventura porgendo le scuse della produzione, ha fatto sì che il cast si lanciasse in un punto col fondale molto basso. Cosa che poteva avere conseguenze ben peggiori. Invece la maggior parte del cast se l'è cavata con "una culata" e Dallan probabilmente con una lussazione multipla.
Per fortuna che a Sandra Milo, 76 anni, avevano avuto il buon gusto di evitare l'imprevisto lancio devastante. Altrimenti altroché "Ciro Ciro!". Invece di restare a casa a godersi (idealmente, chiaro) la pensione di reversibilità di Federico Fellini, Sandrocchia è partita struccata per il Nicaragua. E già lì tanto di cappello. Maria De Filippi, che ha sdoganato gli anziani a "Uomini e donne", sarà lì a fare il tifo per lei. Se tanto mi dà tanto, occhio all'anca, però.
Il gaffeur Rossano Rubicondi, promosso inviato speciale perché sta molto molto simpatico alla sempre più proterva Simona Ventura, non ne imbrocca una, neanche pagandolo: chiama Federica la povera Loredana Lecciso, balbetta, stoppa un gioco quando non dovrebbe. E poi, burineggia come nessuno. E si vede che non recita. Insomma, aridatece Paolo Brosio e Francesco Facchinetti.
A dire il vero il coté burino sembra la prima cifra stilistica di quest'anno: sia dal tenore degli ospiti in studio, sia nella pattuglia dei non famosi, dove spicca un dubitabile palestrato romano che è tutto un programma. Per non parlare del già tronista Federico Mastrostefano, che ingaggia un lieve ping pong verbale con la fidanzata, collegata da via Mecenate. Sfoggiando il cast due topolone da guinness dei primati come Nina Senicar e Claudia Galanti, il messaggio per il tapino è pressappoco: guardare e non toccare, sinnò te le tajo. Neanche Mario Brega avrebbe fatto di meglio.
E per un Luca Ward affamato di visibilità che guarda perennemente in camera (avrebbe accettato anche le previsioni del tempo, altroché Nicaragua), si registra qualche attimo di preoccupazione per la ex signora Al Bano. In un gioco che la costringe ad avvicinarsi per più di un minuto a una fiamma viva, si teme lo sciogliersi di tutte le sue protesi al silicone.
Anche Supersimo cade e si rialza, ma il tele-Calvario è appena iniziato.
E il tanto strombazzato (mediaticamente parlando) Aldo Busi? Per ora l'apporto culturale che ha fornito il Verbosissimo sono un riferimento al cannibalismo "se schiatta qualcuno", e uno al 69. Intesa come posizione del kamasutra.
Pochino. Ma - come Morgan - di certo si rifarà.
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