|
Miss Italia 2023 Francesca Bergesio. L'evento a Salsomaggiore è stato condotto da Jo Squillo. |
Prima di finire a "Chi l'ha visto?", Miss Italia ha giocato la carta del ritorno, dopo 13 anni, nella location gloriosa di Salsomaggiore Terme, dove lo scorso weekend, durante l'84' edizione del concorso di bellezza, è stata incoronata la mora piemontese Francesca Bergesio. 19 anni, 1.80, viene dal Liceo Classico, ha studiato recitazione e sogna una carriera come cardiochirurgo, ma senza trascurare moda e cinema. La sintesi potrebbero essere i film horror-splatter. Nata a Bra, vive a Cervere, nel Cuneese, si definisce "pacata, riservata, semplice e determinata", ed è figlia del Senatore leghista Giorgio Maria Bergesio. "Certo, perché no?!" dice a Gente la patron del concorso, Patrizia Mirigliani, alludendo a chi arriccia il naso. "Avrei dovuto penalizzarla per questo? Miss Italia è sempre stata sinonimo di inclusività". E anche se con inclusività di norma s'intende altro, a dire il vero persino le rivali (sportivamente) sono piuttosto concordi nell'ammettere che si trattava di una tra le più performanti in gara.Seconda e terza classificata sono la lombarda Veronica Lasagna e la sarda Siria Pozzi. Trasmesso per lustri da Rai1 come evento simbolico quasi unificante del Paese, e poi brevemente da La7, Miss Italia vive dal 2020 in uno stato di semi-clandestinità mediatica, fra YouTube e streaming più o meno improvvisati sul web che sono ben lontani dalla grandeur dell'età dell'oro. Sono cambiati tempi, costumi e anche la sensibilità femminile. Non è che Miss Italia vive, per usare una metafora, in analogico in un mondo ormai digitale? "Se così fosse non riceverei 10 mila candidature l'anno da tutta Italia. Che male c'è? In questo che pure per me è stato l'anno più difficile. C'è poca visibilità? Per forza, se ti manca la vetrina promozionale televisiva, come fai?", ribatte Mirigliani, che ha raccolto da tempo l'eredità del padre Enzo e che quest'anno, sul palco, a fine serata, ha letto un discorso molto polemico e toccante. Prendendo di mira anche l'ex presidente del Senato Laura Boldrini. "Sì, perché - continua -: partì tutto
dal suo pubblico anatema di qualche anno fa. La Rai dopo una vita sparì da un giorno all'altro, e ora si fa sempre più fatica. Ma io difendo la mia azienda, la Miren, e un marchio storico per il Paese; non mi arrendo. Non lo farò mai, anche se contro di noi c'è un evidente complotto. Ho scelto di parlare come non ho mai fatto. Una volta queste cose si risolvevano dietro le quinte. Oggi l'unica cosa da fare è mettere tutto in piazza".
Di fatto l'edizione 2023 del concorso è stata più un chiaro atto politico che una sfilata di acerbe bellezze. Per sancirlo senza mezzi termini, Mirigliani ha chiamato in giuria (oltre a Hoara Borselli e Giulia Salemi), due galli da combattimento come Giuseppe Cruciani e Vittorio Sgarbi, che hanno eletto anche altrettante Miss ad personam: la stupenda campana Jasmine D'Aniello e la piemontese Ludovica Tullio. "Miss Italia è patrimonio culturale italiano" arringa il Sottosegretario. "Trovo vergognoso che non ci sia una rete nazionale che lo mandi in onda. Questo è fascismo, è censura violenta. Mi vergogno della
tv italiana che la mette in un ghetto. Se fanno Sanremo con i cantanti scarsi, se ci va Fedez a baciare chi vuole, perché non dovrebbero fare Miss Italia? L'integralismo di chi vuole cancellarla non può essere condiviso da questo Governo. Montanelli e Benedetto Croce sarebbero favorevoli a Miss Italia. E anche Berlusconi. Beh, lui se l'è fatta addirittura a casa".
Il primo passo in vista di riappropriarsi della prima rete di Stato ("Sarebbe la collocazione più idonea", ammette Mirigliani) in nome del servizio pubblico, è il ritorno a Salsomaggiore. Caldeggiato dal sindaco Luca Musile Tanzi. E anche il Paese, come il concorso, che si è tenuto nel vetusto Palazzo dei congressi, fra mille intoppi organizzativi dietro le quinte e sul palco ("Abbiamo fatto tutto in 20 giorni", si giustifica Mirigliani), porta i segni di un antico splendore. Il tentato rilancio fa comodo a entrambi. Ma non mancano le perplessità: "Vedo poca promozione e per me quello di quest'anno è solo un test"
dice un albergatore del centro. "Ci provarono già tre anni fa, chiedendo 7.000 gratuità per i pernottamenti di tutto il carrozzone, fra miss e addetti ai lavori. Troppi. Non trovarono un accordo. E poi non puoi chiedere agosto o settembre, che sono gli unici mesi in cui ancora lavoriamo con i clienti termali: a giugno o dopo ottobre, volentieri. Ora c'è una nuova giunta, vedremo. Ma anche Salso è alla frutta: col covid abbiamo perso il 30% delle presenze, e ogni anno viene a mancare il 10% circa perché non c'è ricambio generazionale sui termali".
Per ciò che riguarda le ragazze in gara, siamo al prepotente ritorno della provincia, che forse vive ancora, più dei grandi centri, la fascinazione per Miss Italia. Su 40 finaliste, ben 30 vengono da paesini, anzi "da un piccolo paesino" come precisano loro. Dimenticate le reginette che reclamavano "la pace nel mondo". Ci sono due rilevanti conflitti in atto nel pianeta, ma nessuna ha fatto menzione alla guerra nel corso di tutta la manifestazione. In materia di aggettivi per auto-definirsi, "solare" è in forte calo, e in netta crescita "determinata, forte, ambiziosa". Stabile l'umiltà. Una se n'è uscita con un "leale" che non si sentiva dal '32. C'è quella che "A 26 anni sono la più anziana in gara", e l'altra che precisa: "Il Molise esiste e non va sottovalutato". Ma anche la mistica che "Ho una voce guida che mi dice 'You can', tu puoi, e la seguo sempre". Quella che si corregge: "Porto da mangiare ai pelosetti... Pardon, ai cani randagi", e l'altra che cita Schopenhauer. Chi sogna "la carriera diplomatica" e chi anela al "bar di mia proprietà da aprire con mamma". E naturalmente l'immancabile imbronciata alla quale leggi negli occhi: "Ma com'è che sono la più bella del paese, e qui in mezzo alle altre non mi si fila nessuno?". E' la concorrenza, bellezza.
Il ridimensionamento si fa sentire anche sul fronte degli sponsor. Accanto a nomi consolidati (Rocchetta, Miluna, Givova) spuntano il Caffè Truccillo e le clementine calabresi de I frutti di Casello Mascaro, che invadono il palazzo dei congressi restituendo ancora una volta il sapore della provincia."Quante bellezze che lavorano oggi in tv e nello spettacolo vengono da Miss Italia?", chiosa Patrizia
Mirigliani. "Sforniamo e aiutiamo talenti che poi si avvicinano alla recitazione, alla moda e a mille altre
occupazioni, pur senza farci direttamente agenzia, quindi senza conflitti di interessi. Mi dica lei: chi dà lavoro a più donne di Miss Italia, oggi nel Paese?". Se tu rispondi "Esselunga", la grinta modello Il Trono di spade della patron si scioglie in una risata. "Bene, allora vorrà dire che cercheremo di averla il prossimo anno come sponsor!".
(DAL SETTIMANALE GENTE - NOVEMBRE 2023)